Quando, nel 2019, Carlo Ancelotti scelse l’Everton, in Premier League, per rilanciarsi dopo l’anonima stagione sulla panchina del Napoli, in molti lo avevano dato per bollito. Arrivato a Liverpool, il presidente dei “Toffees”, conoscendo bene il mister di Reggiolo, si è premurato immediatamente di far trovare casse e casse di vino nel suo ufficio. Una di quelle bottiglie Ancelotti l’ha regalata, prima del derby contro il Liverpool, ad un incredulo Jurgen Klopp, mister dei Reds. Ignota l’etichetta, ma è realistico ipotizzare che potesse trattarsi di una bottiglia di Masseto o di Ornellaia, vertice qualitativo della produzione della Famiglia Frescobaldi, e vini preferiti di Carlo Ancelotti (qui ritratto, qualche anno fa, insieme a Giovanni Geddes da Filicaja, guida di Ornellaia e Masseto).
Il buon Carletto, del resto, non ha mai fatto mistero di festeggiare le proprie vittorie stappando una buona bottiglia di vino. Come avrà sicuramente fatto qualche giorno fa, di rientro da Parigi con l’ennesima Champions League portata a casa da allenatore, la quarta, che ne fa il mister più vincente della storia del calcio, alla guida del Real Madrid, dove il presidente dei Blancos, Florentino Perez, l’ha rivoluto con forza la scorsa estate. Tutt’altro che bollito, Ancelotti ha ripagato la fiducia accordatagli con la straordinaria accoppiata Liga-Champions League: gioia per i tifosi, e tanti motivi per stappare una bottiglia di Masseto, magari una vecchia annata, come la 2003, l’anno della prima Champions League conquistata alla guida del Milan …
Focus - Le parole di Ancelotti, testimonial di Masseto, nel 2012
“Solitamente mi piace bere vino per ricorrenze importanti, ad esempio in Inghilterra c’è l’usanza di bere il vino dopo la partita assieme alla squadra con cui hai appena giocato, tutto lo staff insieme, unito. L’allenatore di casa si occupa di scegliere il vino e preparare la “degustazione” per il team avversario. E’ un momento per stemperare gli animi e riflettere, sia sulla vittoria che sulla sconfitta. Amavo bere con Sir Alex Ferguson, è un grande estimatore dei vini italiani, compreso Masseto. A Manchester il vino aveva il sapore della vittoria, almeno per me: il vino giusto al momento giusto”.
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