Gli investimenti nel mondo del vino non corrono solo tra i filari dei territori più rinomati, come le Langhe, Montalcino o Bolgheri, dove le quotazioni di un ettaro vitato raggiungono ormai cifre astronomiche, sempre più spesso superiori al milione di euro. Al contrario, il settore enoico, capace di crescere costantemente, e di reagire in maniera resiliente a qualsiasi crisi, è ormai in grado di attrarre interesse quasi ovunque, a partire ovviamente dalla Toscana, dove San Gervasio, 373 ettari, in provincia di Pisa, e tra le aziende simbolo del territorio, composta da un piccolo borgo antico, edifici rurali, magazzini, cantina, 15 ettari di vigneto, una trentina di ettari di uliveto, numerosi boschi, frutteti e terra coltivabile, fino a ieri di proprietà della famiglia Tommasini di Pontedera, è stata acquistata da Fattoria Villa Saletta, azienda di Palaia dal 2001 della famiglia inglese Hands, attiva nel mondo dell’alta finanza e dell’hotellerie di lusso (che nel vino ha investuto già 250 milioni di euro), che così arriva a toccare un’estensione pari a 1.090 ettari, di cui circa 50 di vigneti, di cui 34 già piantati (18 in produzione). “Ci sono molte cose che accomunano i terreni di Villa Saletta con quelli di San Gervasio, come l’ottima terra adatta alla viticoltura, alla olivicoltura ed alla coltivazione in generale, ed è stata proprio questa la ragione, oltre alla vicinanza, che ci ha spinti al suo acquisto”, commenta David Landini, amministratore e direttore tecnico Villa Saletta. “Espianteremo e ripianteremo vigneti, per un massimo, crediamo, di 15 ettari, ovvero quelli che attualmente, senza ancora però una zonazione dei terreni, pensiamo siano i più vocati per portare avanti una produzione vinicola di qualità così come stiamo facendo a Villa Saletta. Ci prenderemo inoltre cura della terra fertile, dove continueremo a portare avanti la coltivazione di seminativi e non solo, ed anche dei boschi, per noi punto saldo per un ecosistema virtuoso”.
Focus - Il ritratto: Villa Saletta
Villa Saletta a Palaia (Pisa) è una fattoria di 1.090 ettari tra boschi, ulivi, vigne (35 ettari piantati di cui 18 in produzione da cui si ottengono 120.000 bottiglie annue), coltivazioni, tartufaie, pioppete, due antichi borghi, casolari e tre ville per l’ospitalità. Presto cominceranno i lavori all’interno del borgo trecentesco Villa Saletta per dare forma ad un’accoglienza, di altissimo livello, che ruoterà attorno al tema vino offrendo ristorazione e gastronomia di qualità, e si darà il via alla costruzione della nuova cantina che abbraccerà l’ambiente senza intaccarne in alcun modo la naturale bellezza. Con un investimento di 250 milioni di euro, di cui 60 milioni già spesi per l’acquisizione della tenuta avvenuta nel 2001, per la costruzione della cantina attualmente provvisoria ma nonostante questo di grande fascino, e per l’espianto e l’impianto delle vigne, si sta lavorando al massimo, ed ogni giorno, per accrescere la qualità dei vini e delle altre produzioni. A Villa Saletta si allevano vitigni autoctoni ed internazionali, ovvero Sangiovese, Cabernet Franc e Sauvignon e Merlot, da cui si ottengono uno spumante metodo classico da Sangiovese, un rosato blend di tutte le uve aziendali, un Chianti Superiore e 4 rossi Toscana Igt. Amministatore e direttore tecnico dell’azienda è David Landini, con alle spalle importanti esperienze in aziende vitivinicole tra le quali Frescobaldi, Antinori e Bertani Domains.
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