Sotto ad un caldo torrido che continua a premere sull’Italia e sull’Europa, le cantine del Belpaese guardano all’avvicinarsi di una vendemmia che sarà tutta da decifrare non solo nei classici termini di qualità e quantità della produzione, ma anche di costi di gestione, con energia, carburanti e altre materie prime a livelli elevatissimi, una manodopera che, come in altri settori, è sempre più complicato trovare e così via. Intanto, però, rispetto ai mesi passati, già si sono mosse a rialzo, anche se in maniera non troppo evidente, le quotazioni dei vini sfusi delle più importanti denominazioni delle tre regioni leader dell’Italia enoica, ovvero Piemonte, Toscana e Veneto, stando ai soli listi ufficiali delle Camere di Commercio territoriali di riferimento.
In Piemonte, secondo le rilevazioni della Camera di Commercio di Cuneo (aggiornate al 20 luglio 2022), si va da 856,5 a 909,3 euro per il Barolo Docg 2018, mentre il 2019 (al momento delle rilevazioni, riferite al bimestre maggio-giugno 2022, ancora “atto a divenire”) oscilla tra i 730 e gli 840 euro ad ettolitro, in crescita sul nostro ultimo monitoraggio, a marzo 2022. E se per il Barbaresco 2018 è stabile la quotazione, tra 476 e 490 euro, l’annata 2019 oscilla in una forbice decisamente più elevata, tra 623,7 e 650 euro ad ettolitro. Crescono le quotazioni del Nebbiolo d’Alba, tra 276,7 e 325 euro per la vendemmia 2020, il Langhe Nebbiolo è nella forbice tra 284 ed i 354 euro per la vendemmia 2021 euro, e la Barbera d’Alba viaggia tra i 228 ed i 300 euro per la vendemmia 2020, e tra i 274 ed i 296 per la vendemmia 2021. Per la Camera di Commercio di Alessandria, invece, al 18 luglio, la Barbera d’Asti si muove tra i 120 ed i 170 euro ad ettolitro per la vendemmia 2020, quella del Monferrato tra i 120 ed i 140, ed il Gavi tra i bianchi, è tra 240 e 300 euro al litro. Con tutte le denominazioni piemontesi, dunque, in trend di crescita su qualche mese fa.
In Toscana, invece, secondo i dati al 20 luglio 2022, della Camera di Commercio di Siena, il Brunello di Montalcino 2017 viaggia ancora tra 950 e 1.150 euro ad ettolitro, l’annata 2018 si mantiene tra 750 e 950 euro, mentre le vendemmie 2020 e 2021 (e quindi vini atti a divenire) quotano tra 700 e 800 euro ad ettolitro. Sul fronte del Rosso di Montalcino, invece, si va da 300 a 450 euro ad ettolitro per la vendemmia 2020, e tra 300 e 400 per la 2021. In un quadro all’insegna della stabilità. In leggerissima crescita le quotazioni del Chianti Classico, con quotazioni simili per le annate segnalate, dalla 2017 alla 2021, con i minimi che partono da 265-280 euro, ed i massimi tra i 315 ed i 345 euro ad ettolitro (in particolare per la vendemmia 2020). Valori stabili per il Chianti, tra 140 e 180 euro ad ettolitro per le annate dalla 2018 alla 2021, così come per il Nobile di Montepulciano, con le annate 2017 e 2018 tra i 330 ed i 380 euro ad ettolitro, e la 2019 tra 340 e 390 euro, e anche per la Vernaccia di San Gimignano, con quotazioni, per le annate 2019, 2020 e 2021, che vanno da 135 a 160 euro ad ettolitro. Mancano, dal panorama toscano, i vini di Bolgheri, che, nonostante siano ormai stabilmente tra i più importanti del Belpaese, non vedono i loro prezzi essere rilevati dalla Camera di Commercio Maremma e Tirreno (ma secondo i dati del Consorzio per la Tutela dei Vini Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia, guidato da Albiera Antinori, riferiti a marzo 2022, il Bolgheri Rosso 2021 viaggiava intorno agli 850 euro ad ettolitro, toccando 1.000 per il biologico, mentre si aggirava sui 1.400 euro ad ettolitro il Bolgheri Rosso Superiore che, però, di fatto, non viene praticamente scambiato da nessuno, ndr).
In Veneto, invece, secondo le rilevazioni della Camera di Commercio di Verona, al 18 luglio 2022, sono sostanzialmente stabili le quotazioni dei vini della Valpolicella. Amarone e Recioto della annate 2018, 2019 e 2020 oscillano tra 930 e 960 euro ad ettolitro, con la produzione della zona Classica che parte da 960 e arriva a 1.000 euro ad ettolitro, mentre il Valpolicella Ripasso si mantiene tra 320 a 340 euro ad ettolitro tanto per la produzione 2019 che per la 2020, salendo a 360-390 euro ad ettolitro per la versione classico, mentre per il Valpolicella Doc si va da 190 a 210 euro ad ettolitro per la produzione 2021, che salgono a 250-270 per il classico. Tra i bianchi, cresce ancora leggermente il Lugana, tra 360 e 380 euro ad ettolitro con il 2021, il Soave Classico 2021 è stabile tra 100 e 115 euro ad ettolitro, il Bardolino oscilla tra 100 e 120 per le diverse versioni (“base”, classico e Chiaretto), ed il Pinot Grigio delle Venezie si muove tra 110 e 120 euro ad ettolitro. Ancora, continuano a crescere le quotazioni del “sistema Prosecco”: secondo la Camera di Commercio di Treviso, al 19 luglio 2022, il Prosecco Doc oscilla tra i 230 ed i 250 euro ad ettolitro, stabile, mentre il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg oscilla cresce sulle ultime rilevazione, e si muove tra 300 e 315 euro ad ettolitro, con la tipologia “Rive” che va da 300 a 320 euro. Un quadro, dunque, che, nel complesso, si legge tra stabilità e rialzo, e che trova conferma anche nell’andamento dei vini comuni, secondo i dati Ismea aggiornati a giugno 2022, con quotazioni di 4,2 euro ad ettogrado per i vini bianchi comuni (+15% rispetto a giugno 2021) e di 4,3 euro ad ettogrado per i rossi (+4,9% su giugno 2021).
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