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STORIE DI IMPRESA

Luca Currado Vietti ed Elena Penna lasciano Vietti, storia del Barolo (dal 2016 del gruppo Krause)

“È un capitolo che si chiude, un “divorzio consensuale”. Ma di certo non andiamo in “pensione” dal mondo del vino”
BAROLO, KRAUSE, VIETTI, vino, Italia
Luca Currado Vietti ed Elena Penna lasciano Vietti, storia del Barolo

“Si chiude un capitolo e si apre un altro, è un “divorzio consensuale”, ma di certo non andiamo in “pensione” dal mondo del vino. Per ora continuo con le mie consulenze in più cantine in giro per l’Italia, e, insieme a mia moglie Elena Penna, portiamo avanti la società che porta il suo nome, e che produce Vermouth da Barolo, Gin e spirits di alta qualità, che sta andando benissimo. Nel futuro prossimo non c’è altro, poi vedremo”. Parola di Luca Currado Vietti, che porta addosso uno dei nomi storici di Barolo, e che commenta così, a WineNews, la conclusione di un percorso lungo, per lui e per la moglie Elena, nella cantina di famiglia, fondata alla fine dell’Ottocento da Carlo Vietti, bisnonno di Luca, e acquisita nel 2016 dal gruppo americano Krause, e che oggi conta 80 ettari vitati, di cui più di 20 a Barolo. Con la famiglia Vietti che, dunque, esce dalla cantina che porta il suo nome.
“Elena e Luca Currado Vietti hanno concluso il percorso all’interno dell’azienda, fondata alla fine dell’Ottocento da Carlo Vietti, bisnonno di Luca, e acquisita nel 2016 dal gruppo Krause. Fino ad oggi Luca e Elena avevano mantenuto la direzione, garantendo una diffusione planetaria del brand e portando la cantina ai vertici della critica internazionale ma, con l’inizio del 2023, il loro percorso imprenditoriale si dividerà da quello di Kyle Krause”, spiega una nota ufficiale.
“Sono stati anni di forte dinamismo, caratterizzati da grandi soddisfazioni e dal raggiungimento di nuovi importanti traguardi - affermano Elena e Luca Currado Vietti - i risultati ottenuti sono frutto di un grande lavoro di squadra, grazie al capitale umano che lavora e che ha lavorato in Vietti, a cui ci lega un profondo e sincero sentimento di riconoscenza”. “È stata una bella storia, e dal 2016 abbiamo lavorato dentro l’azienda insieme al gruppo americano che ci ha investito, e che ha avuto l’intelligenza di capire dove intervenire direttamente e dove, invece, affidarsi a chi aveva le giuste competenze. È stato un grande lavoro - dice ancora Luca Currado Vietti, a WineNews - fatto con un grande team, abbiamo capitalizzato gli investimenti fatti, come dicono i numeri, visto che siamo passati dai 6 milioni di euro di fatturato del 2015 ai 17,5 del 2022, ma anche la critica ed i riconoscimenti internazionali, come quello di “Cantina dell’Anno” per “Vinous” del critico Antonio Galloni”.
“Ma ora la Vietti - speiga Luca Currado Vietti - è un’azienda diversa, e può camminare senza di noi, sulle sue gambe. Non è stato facile tagliare questo cordone ombelicale, ma prima o poi doveva succedere. Comunque ora è un momento felice. Io volevo tornare a fare le cose che mi piacciono, fare vino e camminare nelle vigne. Io e mia moglie siamo persone fortunate nel poter fare il mestiere che ci piace, questa è la vera ricchezza. Sicuramente non andiamo in pensione dal mondo del vino, io sono nato nella vigna, forse sono stato concepito in cantina, il legame con il vino è viscerale. Vedremo anche cosa vorranno fare i nostri figli, che stanno finendo l’Università. Per ora di concreto non c’è altro, anche perchè, in questi sei anni, abbiamo lavorato al 100% per Vietti e per il gruppo Krause, e non abbiamo preparato null’altro”. Ma il futuro è tutto da scrivere.

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