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IDEE DI TERRITORIO

“La pratica dell’elevage come esaltazione del gusto del luogo”, per “Reincontrare Giulio Gambelli”

Il 24 marzo, in Val d’Orcia (Patrimonio Unesco), l’evento n. 4 dedicato al grande “maestro del Sangiovese”, firmata da Pasquale Forte (Podere Forte)
AUBERT DE VILLAINE, GIULIO GAMBELLI, PODERE FORTE, vino, Italia
Pasquale Forte, alla guida di Podere Forte, in Val d’Orcia

Da Jacky Rigaux ad Aubert De Villaine, che è stato co-proprietario (fino al 2022) del mito Domaine Romanee Conti, da Thibault Liger Belair a Bruno Clavelier, da Alessandro Ceretto (Ceretto) a Silvaine Pataille (Domaine Marsannay), da Giovanni Neri (Casanova di Neri) a Frederic Lafarge, da Calogero Portannese (Passopisciaro) a Loic Pasquet (Liber Pater), da Raffaele Pagano (Joaquin) a Elena Mascarello (Mauro Mascarello), da Alexander Chartogne a Patrick Arnaud (Jiae), da Francesco Ripaccioli (Canalicchio di Sopra) a Federico Radi (Biondi-Santi), da Tristan Lelay (Domaine Chappaz) a Sabine Eichbauer (Salicutti), da Stella Viola di Campalto (Azienda Agricola San Giuseppe) a Domaine Amiot, a Jean Pierre Giraud (Tonnellerie Taransaud): sono solo alcuni dei produttori e degli enologi chiamati “a corte” da Pasquale Forte a Podere Forte, nel cuore della Val d’Orcia, patrimonio Unesco, per l’edizione 2023 di “Reincontrare Giulio Gambelli”, di scena il 24 marzo. Per degustare vini e confrontarsi in memoria di Giulio Gambelli, personaggio che più di altri ha segnato la storia moderna del Sangiovese in Toscana, enologo che ha collaborato con cantine icona come la storica Tenuta Greppo Biondi Santi e Case Basse di Gianfranco Soldera, a Montalcino, per esempio, e riconosciuto “maestro del Sangiovese”. Uno di cui molti hanno riconosciuto la grandezza solo nella coda della sua carriera, e, come spesso accade, dopo la sua morte. A scegliere Giulio Gambelli come consigliere e consulente, più di 25 anni fa, agli albori di un sogno vinicolo ed imprenditoriale nella Val d’Orcia Patrimonio Unesco, a due passi da Montalcino, è stato proprio Pasquale Forte. Che, come tema di confronto, per quest’anno, ha scelto “La pratica vinicola dell’elevage come esaltazione del gusto del luogo”.

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