Il profondo legame che ognuno ha con il vino, può essere raccontato in molti modi, ma farlo attraverso la propria storia personale, intima e familiare, restituisce il senso di quanto la sua passione possa essere grande. E proprio come in un “album di ricordi”, la nuova mostra “1993-2023 Il Borro - Un atto di fede che dura nel tempo” alla Galleria Vino & Arte de Il Borro, inaugurata ieri nei 30 anni dall’acquisizione della storica Tenuta da parte di Ferruccio Ferragamo, ripercorre attraverso il linguaggio immaginifico delle incisioni il percorso che ha portato uno dei più importanti imprenditori italiani, antesignano dell’unione tra moda e vino, a spostare la sua attenzione da Firenze, cuore dell’azienda di famiglia, una delle più prestigiose griffe della moda italiana, alla campagna del Valdarno, trovando nell’antico borgo medievale non solo un buen retiro per sé e per la famiglia, ma un luogo ideale per una nuova idea di impresa, attraverso un importante processo di restauro, attuato nel pieno rispetto della storia, della tradizione e della natura del luogo. Una passione oggi condivisa insieme ai figli: Salvatore Ferragamo, responsabile dell’attività vitivinicola e dell’ospitalità, e Vittoria Ferragamo, responsabile della sostenibilità.
Basata sulla raccolta privata di incisioni con soggetto il vino e le sue infinite rappresentazioni di cui Ferruccio Ferragamo è uno dei più noti e grandi collezionisti, arricchita ogni anno da nuovi capolavori, la mostra, spaziando da Chagall a Picasso fino alla “Natura Morta” di Giorgio Morandi, ricostruisce la storia della Tenuta Il Borro. Le memorie di questo luogo sono evocate anche attraverso un’istallazione floreale che richiama i fiori e le piante tipici della Toscana, seccati tra le pagine di un immaginario libro di ricordi, capace di immergere il visitatore nella magia de Il Borro.
Un’occasione per raccontare il profondo legame che ha condotto Ferruccio Ferragamo a Il Borro, guidato da istinto, vocazione e ricordi d’infanzia (nei prossimi giorni Winenews vi proporrà anche un video sulla storia de Il Borro e sulla mostra con interviste a Ferruccio, Salvatore e Vittoria Ferragamo, ndr). Una storia d’amore nata 70 anni fa, quando i genitori Salvatore e Wanda Ferragamo acquistarono la Tenuta di Viesca, anch’essa nel Valdarno, dove la famiglia trascorreva le estati, osservando e imparando il lavoro della campagna. Ferruccio Ferragamo nel 1993 acquistò la Tenuta, riportandola a nuova vita, valorizzandone storia, memorie ed eccellenze, attraverso la riqualificazione dei vigneti antichi nel 1995, l’entrata nella prestigiosa Associazione Relais & Châteaux nel 2012 e la completa transizione al biologico nel 2015.
Tappe fondamentali che rendono oggi Il Borro una Tenuta fortemente vocata al rispetto dell’ambiente e alle pratiche sostenibili, che utilizza fonti rinnovabili risparmiando ogni anno 930 tonnellate di Co2, una cantina di rilievo internazionale che produce oltre 400.000 bottiglie di vino certificato biologico, un Relais che conta oltre 50 suites tra il Borgo Medievale e le Aie de Il Borro, e un Concept Restaurant - Il Borro Tuscan Bistro - che porta nel mondo la filosofia e lo stile de Il Borro.
Ma, soprattutto, oggi Il Borro è un luogo dove tradizione ed innovazione convivono in un’azienda agricola e vitivinicola biologica, dedita all’ospitalità̀ e ad una ristorazione farm-to-table, ma con un occhio rivolto sempre all’arte e al collezionismo, in una storia fatta di passione e autenticità̀ made in Italy, nel vino come nella moda.
Focus - La storia de Il Borro
Il Borro, la Tenuta dal 1993 di proprietà di Ferruccio Ferragamo in cui sono impegnati il figlio Salvatore Ferragamo (oggi responsabile dell’attività vitivinicola e ricettiva de Il Borro) e la figlia Vittoria (responsabile dell’Orto del Borro e dei progetti speciali), si estende nel bacino del Valdarno Superiore su di una superficie di 1.100 ettari biologici immersi nel cuore della Toscana. Fortemente vocata al rispetto dell’ambiente e dell’ecosistema e interamente biologica dal 2015, la Tenuta Il Borro fa parte dell’Associazione Relais & Châteaux e comprende: un borgo medievale interamente restaurato che ospita al suo interno 38 eleganti e raffinate suites, tre prestigiose ville, Dimora Storica, Villa Mulino e Villa Casetta, e le 20 suites de Le Aie del Borro. Alle soluzioni Relais & Châteaux si aggiungono “I Borrigiani”, tre casali gestiti con la formula dell’agriturismo. E ancora, tre ristoranti: l’Osteria del Borro, Il Borro Tuscan Bistro e il Vin Café, sotto la guida dell’executive chef Andrea Campani. La Spa La Corte, il Borro Bar, il Borro Concept e la Galleria Vino & Arte, rendono l’esperienza ad Il Borro unica nel suo genere.
Parte importante della Tenuta sono la cantina e gli 85 ettari di vigneti dai quali si producono pregiati vini (12 etichette interamente biologiche); Il Borro Igt Toscana Rosso (50% Merlot, 35% Cabernet, 15% Syrah), vino emblema dell’azienda stessa; Bolle di Borro Rosato Metodo Classico (100% Sangiovese), che matura sui lieviti per 60 mesi, Alessandro dal Borro Igt Toscana Syrah in purezza, Petruna Igt Toscana Sangiovese in purezza, vinificato in Anfora, Polissena Igt Toscana Sangiovese in purezza, Pian di Nova Igt Toscana (75% Syrah, 25% Sangiovese), Borrigiano Valdarno di Sopra Doc (40% Merlot, 35% Syrah, 25% Sangiovese), Rosé del Borro Igt Toscana (100% Sangiovese), Lamelle Igt Toscana Chardonnay in purezza, Vin Santo del Chianti Occhio di Pernice (100% Sangiovese) e la Grappa del Borro Riserva (Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah).
La Tenuta comprende anche 33 ettari di uliveti e un frantoio di proprietà̀ per la produzione di un eccellente olio extra vergine d’oliva biologico insieme al prestigioso Olio Primo Raccolto; un Orto biologico, un allevamento all’aria aperta e a terra di galline ovaiole, un allevamento di pecore per la produzione di formaggi freschi e stagionati, e oltre 100 arnie da cui si ottiene miele biologico di differenti varietà.
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