Unire le “best practices” della sostenibilità e del biologico, per promuovere un modello agricolo, a partire dal vino, che sia sostenibile e basato su un know how consolidato ed in continuo sviluppo, con attività di ricerca, il coinvolgimento dei propri comitati tecnico-scientifici, con obiettivi concreti quali la comparazione di modelli di coltivazione biologica, convenzionale e alternativa in viticoltura, volti alla definizione di benchmark in ambito carbon footprint, water footprint, biodiversità, indicatori sociali. Lo prevede il protocollo firmato tra Aiab (Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica) ed Equalitas, ormai “lo standard” per la certificazione di sostenibilità del vino italiano, ieri, a Roma .
“Il protocollo siglato da Aiab ed Equalitas unisce due significative realtà e le loro competenze. Nei prossimi anni puntiamo a consolidare la leadership italiana nel biologico e a raggiungere ambiziosi risultati - afferma il Sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, Luigi D’Eramo - progetti come questo vanno nella direzione di valorizzare il settore, promuovere una sostenibilità al tempo stesso ambientale sociale ed economica, favorire una sempre maggiore consapevolezza delle caratteristiche della filiera e comunicarne il valore ai consumatori”. Una partnership con precisi obiettivi, spiega una nota, che saranno perseguiti anche attraverso azioni congiunte di comunicazione e divulgazione e attività comuni di ricerca e sviluppo. La collaborazione vede coinvolti due dei principali player del settore. Aiab rappresenta infatti i produttori biologici, i tecnici e i consumatori, con una forte attenzione per la sostenibilità ambientale e la salute pubblica. Equalitas, dal canto suo, detiene e promuove la norma più diffusa a livello mondiale per la gestione della sostenibilità nella filiera del vino, vantando ha una competenza unica in questo settore.
“Questo accordo è frutto di un processo lungo e strutturato - spiegano Aiab ed Equalitas - finalizzato a promuovere un modello agricolo basato sui principi di sostenibilità più avanzati. Tra gli obiettivi principali quello di trasmettere la complessità del concetto di sostenibilità, che non può prescindere dai cosiddetti “tre pilastri”, approccio portato avanti dal modello Equalitas; ma anche quello di riconoscere il valore strategico del biologico nella tutela della biodiversità e della salute di tutti i soggetti della filiera”.
“Il biologico è in un momento estremamente strategico - sottolinea Giuseppe Romano, presidente Aiab - si è affermato come metodo di coltivazione: sostenibile, certificato e garantito ma anche come strumento politico per il raggiungimento dei target di sostenibilità ambientale dell’Unione Europea. Nei valori del biologico oltre alla gestione dell’agroecosistema e della fertilità del suolo rientrano intrinsecamente i valori di sostenibilità sociale ed economica. L’idea di questo protocollo nasce proprio dell’esigenza del biologico di gettare, in un momento fondamentale del Paese, il cuore oltre l’ostacolo e cominciare a confrontarsi ed a misurarsi con altri standard e con i parametri della sostenibilità che vanno oltre a quella ambientale”. “Unire le competenze di entrambe le organizzazioni - aggiunge Riccardo Ricci Curbastro, presidente Equalitas - mira a favorire la diffusione di pratiche agricole sostenibili nella filiera del vino e in altri settori agricoli, garantendo al contempo una comunicazione trasparente e corretta. Importante che il modello Equalitas, ormai da anni benchmark riconosciuto a livello mondiale, costituisca la base di lavoro per quelle che saranno le strategie e le operatività del futuro volte a una sempre maggiore consapevolezza sia da parte di chi produce che sul fronte dei consumatori”.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024