Al viandante una geografia di confine riserva sorprese, nel suo stare in equilibrio tra un qua e un là, attraversata da persone, lingue e culture via via diverse, secolo dopo secolo. Così e ancor più è per la geografia in cui sono incastonate Cividale del Friuli, con la sua “impronta longobarda” come scriveva Guido Piovene, tra i più grandi scrittori e giornalisti italiani, e a Nord le “terre montuose dai verdi pendii” della Valle del Natisone citando lo scrittore sloveno Drago Jančar, e le “ghiaie, i cespugli e i molti sentieri” della Valle del Torre descritte dallo scrittore e patriota italiano Ippolito Nievo. Ancora oggi è un paesaggio solcato da tre lingue, italiano, friulano e sloveno, ma non troppo distante c’è pure il tedesco. Luoghi dove si incontrano l’Est e l’Ovest europei, propri di una terra di mezzo, con una natura a tratti indomita: una “Mittelland”, nella quale segni di civiltà antiche, la ricchezza linguistica e storica, l’arte, il vino ed i paesaggi testimoniano l’eccezionalità del Friuli Venezia-Giulia. Ecco lo sfondo del “Mittelfest” 2023, il Festival multidisciplinare ed internazionale a Cividale del Friuli nel cuore dei Colli Orientali del Friuli (21-30 luglio), nel quale si incontrano le lingue e le culture del Centro Europa e dei Balcani, e che promuove, attraverso il teatro, la musica, il circo e la danza, il dialogo tra 27 Paesi dai quali provengono gli artisti. E dove anche il vino, così come la cucina, non possono mancare, simbolo di convivialità e capaci di accomunare e raccontare storia e tradizioni della Mitteleuropa.
Come farà la storica cantina friulana Zorzettig, con 150 di storia alle spalle nella viticoltura friulana, tra i principali partner del “Mittelfest”, ed i cui vini, che nascono prevalentemente da vitigni autoctoni e vogliono essere una celebrazione dei Colli Orientali del Friuli e della loro biodiversità, storia e cultura, accompagneranno gli eventi del Festival, in particolare il 22 luglio, in occasione della cerimonia inaugurale, e il 23 luglio per il concerto “Tre Fenomeni. Vivaldi-Piovani: i concerti della natura” diretto dal maestro Nicola Piovani. “Crediamo nel “Mittelfest” per la sua straordinaria capacità di mettere in connessione la cultura italiana e quella del Centro Europa - spiega Annalisa Zorzettig, alla guida della cantina - la nostra è una terra di confine in cui si incontrano diverse culture, storie e tradizioni e il Festival ha sempre saputo dare valore aggiunto a queste sfaccettature, celebrandole in un evento che abbraccia tutto il nostro territorio in un momento di condivisione e di festa. Come famiglia e come cantina crediamo molto nel valore della convivialità, che portiamo al “Mittelfest” anche attraverso i nostri vini”. E dalle bellezze ed i sapori del Friuli Venezia Giulia, promossi da PromoTurismo Fvg, a Nonino Distillatori, che, da questo territorio ha inventato le grappe monovitigno e scritto la storia di un prodotto simbolo del made in Italy, oggi guidata da Benito e Giannola Nonino, “Nostra Signora della grappa”, come la chiamava il grande giornalista Gianni Brera, con le figlie Cristina, Elisabetta ed Antonella, e la nipote Francesca Bardelli Nonino; dai grandi vini friulani, con l’Unione dei Consorzi Vini Doc del Friuli Venezia Giulia (i Consorzi Vini Friuli Annia, Friuli Aquileia, Friuli Colli Orientali e Ramandolo, Friuli Grave, Friuli Isonzo e Friuli Latisana, Collio e Friuli Venezia Giulia), capaci di raccontare una Regione dove la produzione enologica ha una storia antichissima, vocata alla qualità e con tantissime peculiarità, al Prosciutto di San Daniele ed il Formaggio Montasio, con i loro Consorzi, veri e propri ambasciatori del Friuli nelle tavole italiane e del mondo, al “Mittelfest” anche l’enogastronomia friulana racconta ciò che la rende unica: essere il frutto dell’incrocio tra popoli e culture diverse. E lo fa accanto ad ospiti come lo scrittore, giornalista e poeta Erri De Luca, il regista e sceneggiatore Cosimo Damiano Damato, l’attore Vinicio Marchioni, il percussionista Enrico Malatesta, la giovane violinista e compositrice Anaïs Drago, la Besh o droM, rinomata band ungherese di world music, Gardi Hutter, la più importante clownessa europea, l’acrobata Noah Chorny, Haris Pašović, regista e drammaturgo tra i più autorevoli e prolifici del Sud-Est Europa, la grande attrice serba Mirjana Karanović, e agli incontri musicali tra gli Janoska Ensemble e la Fvg Orchestra, i Fast Animals e Sloe Kids e l’Orchestra Arcangelo Corelli, il Centro Sloveno di educazione musicale Emil Komel di Gorizia e l’Accademia Musicale Chigiana di Siena, per citare solo alcuni dei protagonisti del Festival.
Nato oltre trent’anni fa, al “Mittelfest” si incontrano le culture di Italia ed Albania, Austria e Belgio, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Estonia, Germania, Grecia, Kosovo, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Moldavia, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svizzera, Ucraina e Ungheria. Il tema scelto per l’edizione 2023 dal direttore artistico Giacomo Pendini, è “l’inevitabile”, che evoca “l’inestinguibile contrapposizione tra destino e possibilità di scelta, tra immutabilità e libero arbitrio”, e il pensiero di Giorgio Pressburger, primo direttore artistico del Festival e uomo di alta cultura e autenticamente mitteleuropeo, che ha dedicato una vita, di scrittore, regista e traduttore, al confronto e alla reciproca scoperta tra l’Ungheria, Paese natio a cui è dedicato il Festival, e l’Italia, la sua patria d’elezione.
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