La Calabria del vino e il suo Cirò, vino dalle radici antichissime, salutano il loro “padre nobile”: si è spento, a 78 anni, Nicodemo Librandi, figura simbolo della rinascita del vino calabrese, pioniere capace di legare la storia e la tradizione antica alla scienza e alla modernità, alla guida della cantina di Famiglia, la Librandi, nota nel mondo per la sua anima innovativa e antesignana nella ricerca e sperimentazione di vitigni autoctoni, che ha fissato, conservato ed esaltato il patrimonio viticolo della Calabria.
Nicodemo Librandi, a maggio 2023, era stato insignito della Laurea honoris causa in Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali dall’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, “per la sua instancabile attività di ricerca nel settore della vitivinicoltura, per aver brillantemente coordinato le attività di ricerca nel recupero della biodiversità viticola calabrese, per le attività innovative in vigneto ed in cantina, che si esplicitano in vini di altissimo livello che hanno consentito di far conoscere al meglio nel mondo le qualità della vitivinicoltura calabrese”. In quell’occasione, Nicodemo Librandi, aveva detto: “nel mio lavoro ho messo tanta passione e tanto impegno, spinto dal bisogno di approfondire progressivamente la conoscenza della nostra viticoltura, per capire e trovare il modo di contribuire a riportare la Calabria del vino al posto di rilievo che merita. Alla fine, posso sentirmi pienamente soddisfatto, perché penso di aver innescato un forte fermento intorno al mondo del vino calabrese e contribuito in modo rilevante alla sua rinascita”.
L’enologia calabrese, in effetti, ha radichi antichissime: nell’Antica Grecia il Cirò era considerato un vino curativo, quasi una sorta di medicinale, offerto agli atleti che gareggiavano alle Olimpiadi. Da tre generazioni la famiglia Librandi, con la cantina fondata dai fratelli Antonio e Nicodemo Librandi, ed oggi guidata da Raffaele, Paolo, Francesco e Teresa Librandi, è protagonista della vitivinicoltura della Regione: le tenute di proprietà contano complessivamente 350 ettari, dei quali 232 vitati, 80 a uliveto e i restanti boschivi. Le 6 tenute della famiglia Librandi sono: Rosaneti (il cuore pulsante dell’azienda), Critone, Ponta Duca Sanfelice, Pittaffo, San Biase e Brisi. Qui il lavoro va a concentrarsi soprattutto su vitigni autoctoni della zona. Un progetto di conservazione, ricerca e sperimentazione, portato avanti di pari passo con la crescita stessa dell’azienda ed ancora oggi in atto, che ha condotto alla creazione dei diversi vigneti sperimentali in cui vengono collezionate, analizzate e preservate 200 tra le varietà autoctone regionali riscoperte durante questo percorso. Che è il vero lascito, al vino calabrese ed italiano, di Nicodemo Librandi.
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