Quando gli americani scelgono il ristorante si basano principalmente sul menu, e non sulla carta dei vini. Questa, in ogni caso, deve essere semplice (meno di 100 etichette presenti) e offrire prezzi ragionevoli: il 57% dei clienti opta per vini che costano meno di 60 dollari. Ecco le principali tendenze che emergono da un nuovo studio, condotto da “Quench Magazine” (la più longeva rivista Usa specializzata in food & drink), che sarà analizzato nel business forum wine2wine n. 10 (a Verona, dal 13 al 14 novembre), appuntamento internazionale dell’industria del vino, organizzato da Veronafiere.
Lo scopo dell’indagine è quello di capire il ruolo e l’importanza della selezione dei vini e delle carte dei vini per l’esperienza gastronomica complessiva nel Nord America. L’analisi fornisce spunti importanti per comprendere un mercato che, nonostante la frenata del 2023, rimane il principale per il nostro Paese: nella prima metà 2023, le importazioni di vino italiano negli Stati Uniti si sono attestate a 1,05 miliardi di dollari, in calo del -7% sullo stesso periodo 2022 (dati dogane analizzati dall’Agenzia Ice NewYork).
Secondo il sondaggio, nella scelta di un ristorante, il menu è il fattore più importante per la maggioranza degli intervistati (81,13%): la carta dei vini conta solo per una minoranza degli intervistati (9,43%), e in ogni caso la maggior parte dei consumatori (95,83%) vuole vedere meno di 100 etichette sulla carta. Fondamentale il fattore prezzo: il 57% dei consumatori preferisce un prezzo medio inferiore a 60 dollari. E il rapporto cibo/vino? Il 50% dei ristoratori pensa che gli chef creino i menu senza pensare al vino, mentre i consumatori preferiscono le cene con i produttori di vino (15,51%) e gli eventi di abbinamento vino e cibo con posti a sedere (18,18%), piuttosto che i corsi di vino (9,63%) e le lezioni di cucina (7,49%). Infine, il 40% degli intervistati ritiene di aver sperimentato abbinamenti vino/cibo non ottimali nei ristoranti scelti.
Il Business forum wine2wine by VeronaFiere offrirà ai produttori ed ai professionisti del vino “l’opportunità di esplorare le tendenze del settore, discutere le migliori pratiche e generare idee per far crescere il loro business a livello internazionale. Uno dei principali obiettivi è anche quello di fornire a questi professionisti informazioni aggiornate e subito applicabili che possano aiutarli a far crescere il proprio business a livello internazionale. Anche i risultati di questo sondaggio targato “Quench Magazine” forniscono un’affascinante visione delle abitudini e dei comportamenti dei consumatori nordamericani”.
“Ancora una volta sono in Italia al Business forum wine2wine - commenta Gurvinder Bhatia, direttore ed editore “Quench Magazine“ - per spiegare dati e tendenze della nostra ricerca ad un pubblico internazionale di professionisti del vino: i risultati sono significativi, non solo per l’ampiezza del campione, ma anche perché forniscono un'istantanea del comportamento e delle aspettative dei consumatori in un momento davvero cruciale per il mondo dell’ospitalità”.
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