Ristorante Bon Parej di Torino con Bonet, il Ristorante La Baia di Cremia (Como) con Persicotto, il Ristorante Enoteca del Duca di Volterra (Pia) con Ravioli del Duca con piccione, crema di pere e finocchietto selvatico, il Ristorante Armare di Roma con Calamaro ripieno, l’Osteria Famiglia Principe 1968 di Nocera Superiore (Salerno) con ‘O Scarpariello del Principe 1968, La Bettola del Gusto di Pompei (Napoli) con Spaghettoni di Gragnano Igp con alici fresche, colatura tradizione di Cetara, tartufo nero e burro di bufala, il Ristorante Ciccio in Pentola di Palermo con Paccheri al gambero rosso e pomodoro ciliegino, il Terre-Pasta & Natural Wine di New York con Pappardelle con ragù di cinghiale selvatico: ecco le 8 new entry con le loro specialità dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, la prima associazione di ristoratori nata in Italia nel 1964 per salvaguardare e valorizzare le tante tradizioni e culture gastronomiche italiane, che allora correvano il rischio di perdersi sotto la spinta dell’omologazione del gusto e la moda della cosiddetta cucina internazionale, mentre la cucina tipica delle regioni era, come scrisse il gastronomo Vincenzo Buonassisi, “sconosciuta o negletta”. Ad una felice e puntuale idea di Dino Villani, uomo di cultura e maestro di comunicazione (a cui si devono, fra l’altro, l’ideazione del Concorso “5.000 lire per un sorriso” che, nel 1946, diventò Miss Italia e del Premio Suzzara, progettato con Zavattini, oltre all’idea di far diventare il 14 febbraio la Festa degli Innamorati e di creare un dolce-simbolo per Pasqua, la colomba pasquale appunto) si associò un gruppo di ristoranti di qualità con l’obiettivo di ridare notorietà e prestigio alle tante espressioni locali della tradizione gastronomica italiana, a quell’epoca poco valorizzata.
Sono 112 i locali (11 all’estero fra Europa, Stati Uniti, Giappone) che fanno parte del sodalizio mentre a caratterizzare i ristoranti dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo, ed a creare fra loro un trait d’union, è oggi come un tempo il piatto-simbolo dipinto a mano dagli artigiani della Ceramica Artistica Solimene di Vietri sul Mare, su cui è effigiata la specialità del locale: il piatto viene donato a chi degusta il Menu del Buon Ricordo, affinché porti con sé a casa il ricordo di una piacevole esperienza gastronomica.
Il Piatto del Buon Ricordo d’Oro 2023 è stato, invece, assegnato a Gerry Scotti, uno dei volti televisivi più noti e amati di sempre, ma anche produttore di vino nell’Oltrepo Pavese, con Giorgi Wines, raffinato gourmet, intenditore ed amante delle cose buone, eccellente conoscitore dei prodotti e della cucina italiani. A consegnarglielo, con il presidente Cesare Carbone e il segretario generale Luciano Spigaroli, Francesca Solimene, nel cui opificio di famiglia è stato realizzato a mano, come tutti gli altri piatti del Buon Ricordo.
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