Dal Fondo nazionale del made in Italy, con una dotazione iniziale di 700 milioni di euro per l’anno 2023, e di 300 milioni di euro per l’anno 2024, per sostenere la crescita, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali, all’opzione “made in Italy” dal 2024-2025 nell’articolazione del sistema dei licei, con lo scopo di promuovere, in vista dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al made in Italy; dalla definizione delle “imprese culturali e creative”, all’istituzione di un albo di quelle di interesse nazionale; dall’Esposizione nazionale permanente del made in Italy per promuovere e rappresentare l’eccellenza produttiva e culturale italiana con i prodotti della storia dell’ingegno italiano, così da intercettare i flussi turistici e favorire l’incontro in Italia tra aziende nazionali e operatori e consumatori internazionali, alle misure per valorizzare il patrimonio culturale immateriale, incentivare il settore fieristico, sostenere gli esercizi di ristorazione italiana, combattere l’Italian sounding e promuovere il consumo all’estero di prodotti nazionali di qualità, ma anche la nascita del Registro delle Associazioni Nazionali delle Città di Identità. Sono le novità introdotte dal Disegno di Legge di iniziativa governativa, collegato alla Legge di Bilancio, che reca “Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy è volto a sostenere lo sviluppo e la modernizzazione dei processi produttivi e delle connesse attività funzionali alla crescita dell’eccellenza qualitativa del made in Italy”, che dopo il via libera, nei giorni scorsi, dalla Camera dei Deputati, è ora in discussione al Senato della Repubblica.
Con il Registro delle Associazioni Nazionali delle Città di Identità, Città del Vino e Città dell’Olio, ovvero i Comuni a più alta vocazione vitivinicola e olivicola d’Italia vengono riconosciute come Città d’Identità, permettendo una più efficace promozione e valorizzazione dei prodotti locali di alto pregio su scala internazionale. In particolare si definiscono “città di identità” le città o realtà territoriali che si caratterizzano per le produzioni agricole di pregio, in cui operano organismi associativi a carattere comunale con lo specifico scopo di promuovere e valorizzare le identità colturali dei loro territori nei mercati nazionali ed internazionali.
“Un risultato storico che rappresenta un segnale di attenzione verso i nostri temi e i nostri valori - ha detto Michele Sonnessa, presidente delle Città dell’Olio - così come per tutte le Associazioni legate identitariamente ai prodotti agricoli del territorio. Insieme a Città del Vino vogliamo valorizzare le identità e le produzioni tipiche locali e il turismo di comunità che si sviluppa a partire dal racconto delle tradizioni, dei mestieri e delle piccole e grandi storie di persone che custodiscono il nostro immenso patrimonio oleoenogastronomico”.
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