Se Francia e Italia del vino, come tutti, hanno i loro problemi, la Spagna, terzo paese del trio che vale per oltre la metà del vino prodotto nel mondo, non è da meno. Anzi, se si guarda ai valori del vino, quelli spagnoli sono da sempre mediamente più bassi non solo della Francia, ma anche dell’Italia, considerando anche il peso importante dello sfuso. E se si guarda alle sole esportazioni 2023, se il Belpaese è stabile in volume e perde il -2% in valore, la Spagna, secondo Ismea, fa -4% in entrambi i parametri. E con i consumi interni in calo del -5%.
Un quadro sintetizzato per sommi capi, in cui fa ancora più scalpore il “j’accuse” che arriva da Madrid, con l’Udu, Union de Uniones de Agricultores y Ganaderos, che riunisce diverse sigle sindacali agricole, secondo cui il sistema vitivinicolo spagnolo non ha utilizzato ben 30,4 milioni di euro sui 202 a disposizione del Programma di sostegno al settore vitivinicolo spagnolo (Pavse), ovvero dei fondi Ocm vino europei, dopo averne “sprecati” già 15 milioni nello scorso ciclo. Una cifra definita “esorbitante”, secondo l’Udu, come riporta il portale spagnolo “Agrodiario”, “a maggior ragione in un contesto di crisi acuta come quello che sta vivendo il settore”. Per le misure attuate, la distribuzione dei fondi è stata la seguente: investimenti (27,08% dei fondi), ristrutturazione e riconversione dei vigneti (26,10%), promozione (21,75%), distillazione di sottoprodotti (17,77%), vendemmia verde (6,90%) e distillazione di crisi (0,41%).
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