Continua il calo, anche se non a velocità da “fuoriserie”, delle scorte di vino all’interno delle cantine italiane. Al 31 marzo 2024, secondo i dati dell’ultima edizione di “Cantina Italia” by Icqrf, l’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi del Ministero dell’Agricoltura, che arriva proprio alle porte di Vinitaly (14-17 aprile, a Veronafiere) sono 53,2 milioni gli ettolitri in giacenza, -5,1% rispetto all’ultima rilevazione dello scorso 29 febbraio e -11,3% nel confronto sui dodici mesi. Numeri, comunque, da leggere “tra le righe”, perché se le scorte in ribasso sono qualcosa di positivo per le aziende, il risultato sembra essere più influenzato dalla scarsa vendemmia del 2023, caratterizzata dai ben noti problemi, che da un mercato tornato a rifiorire. Al 31 marzo negli stabilimenti enologici italiani sono presenti 53,2 milioni di ettolitri di vino, 4,5 milioni di ettolitri di mosti e 93.000 ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (Vnaif).
Sul 31 marzo 2023, il valore delle giacenze è inferiore per tutte le categorie di prodotti: vini (-11,3%), mosti (-28,6%) e Vnaif (-11,5%), dati che se invece vengono confrontati con quelli dello scorso 29 febbraio, si nota come il dato delle giacenze è inferiore per i vini (-5,1%), per mosti (-7,3%) e Vnaif (-47,6%). Il 59,3% del vino è detenuto nelle regioni del Nord (31,5 milioni di ettolitri), prevalentemente nel Veneto (quasi 14 milioni di ettolitri) che “doppia” l’Emilia Romagna che con poco più di 6 milioni di ettolitri è la seconda regione per numero di giacenze in cantina. Dei 53,2 milioni ettolitri di vino presi in considerazione, 29,4 milioni sono giacenze Dop (55,3% con bianchi e rossi entrambi al 48,5%), 13,8 milioni Igp, in prevalenza rosso, gli altri vini arrivano al 17,5% mentre i vini varietali sono appena l’1,2%.
Tra i vini Dop e Igp detenuti al 31 marzo 2024, il Prosecco Doc con 5,7 milioni di ettolitri è quello con più scorte (13,3%), seguito da Igp Puglia con 2,2 milioni di ettolitri (5,2%), Igp Salento a 1,6 milioni (3,7%), Igp Toscana e Doc Sicilia a 1,5 milioni (3,5%), seguiti, ancora, dalle denominazioni e indicazioni geografiche Delle Venezie, Veneto, Montepulciano d’Abruzzo, Rubicone, Chianti, Terre Siciliane. Con le prime 20 denominazioni (su 529 tra Dop e Igp) che mettono insieme il 62% del vino presente ad oggi nelle cantine del Belpaese.
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