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Corriere Fiorentino

Vendite ed export, il vino toscano frena … Oggi a Verona si apre il Vinitaly. Mercato in calo, i prezzi delle bottiglie crescono… Il mercato del vino è in calo. All’apertura del 56esimo Vinitaly, oggi a Verona, s’incrociano le dita. Un sondaggio di Winenews ha rilevato che quasi un’azienda toscana su due indica un calo nel giro d’affari nel 2024, compreso tra il meno 3 e il meno 8%, con punte del meno 15%, un terzo delle cantine si dicono sugli stessi livelli del 2023 mentre la restante parte dichiara una crescita tra l’1 e il 5% Con sporadiche punte al 13%. Il mercato del vino toscano rallenta. Affari in calo per un’azienda su due. I conti alla vigilia del Vinitaly, al via oggi. Giù l’export, crescono i prezzi fino al 30-35 per cento … Sondaggi, importatori, distributori e associazioni di produttori concordano: il mercato del vino è in calo. All’apertura del 56esimo Vinitaly, oggi a Verona, s’incrociano le dita. C’è ottimismo perla reputazione della Toscana nel mondo e il rapporto qualità prezzo ancora ottimale rispetto ai diretti concorrenti, ma serpeggia anche una malcelata preoccupazione. Un sondaggio di Winenews uscito pochi giorni fa ha rilevato le previsioni dei produttori, quasi un’azienda su due indica un calo nel giro d'affari nel 2024, compreso tra il meno 3 e il meno 8%, con punte del meno 15%, un terzo delle cantine si dicono sugli stessi livelli del 2023 mentre la restante parte dichiara una crescita tra l’1 e il 5% con sporadiche punte al 13%. Il 61% del campione dichiara vendite in aumento in valore, tra il 5% e il 15%, ma c’è anche chi dichiara. aumenti intorno al 25%. Il 23% segnala cali nelle esportazioni, a valore, contenuti tra il meno 1,5% e il meno 7%. A questa prima istantanea del 2024 occorrono due precisazioni. A differenza del 2023, nel 2024 la Pasqua ha coinciso con la fine del primo trimestre e dunque viene compresa nel bilancio di quest’ultimo. La seconda precisazione riguarda gli aumenti del vino e l’inflazione. Secondo i soci di Betawine, una delle principali agenzie di vendita sentita a Firenze, “ci sono stati aumenti di prezzo di almeno il 10% già dallo scorso anno, con punte fino al 30-35%”. Quindi aumenti di vendite in valore sono legati alla crescita dei prezzi. A fronte di questi in realtà “si registrano perdite anche del 50%”. “Stimiamo in meno 12% la media nazionale, con punte del meno 30%” spiega Luca Cuzziol dell’omonima distribuzione. “Firenze - aggiungono da Betawine - non ha una situazione così funesta per via dei soliti turisti, ha un proprio e diverso modo di ragionare. Tuttavia a oggi non si vede un turista buono di livello per i consumi”. La verità è che la crescita del vino degli ultimi anni ha abituato tutto molto bene e la flessione di adesso mette qualche brivido alla schiena. “Si scommette sui ponti del 25 Aprile e del Primo maggio per un recupero ma un primo trimestre così basso non si vedeva da tempo a Firenze e questi mesi non si recuperano da qui alla fine dell’anno”. A chi punta il dito sulle nuove generazioni, ree secondo una lettura generalizzata ai limiti della banalizzazione di risponde il mondo de ring consumi complessivi si sono mantenuti di poco al di sotto dei 22 milioni di ettolitri (meno 2%), con i consumi pro-capite a 37 litri”. Se la domanda sta flettendo i consumi sono stabili. I dati di Avito, l’associazione dei vini toscani Dop e Igp rivelano che nel primo trimestre del 2024 il vino immesso sul mercato è cresciuto per l’Igt Toscana (5%), per Bolgheri (9%) e per il Brunello di Montalcino in doppia cifra (17%) trainato probabilmente dall’ottima annata 2019. Segno più anche per Maremma Doc e Chianti sebbene quasi a pari del 2023. Le altre denominazioni sono tutte in perdita, anche il Chianti Classico (6%). “Ma i segnali del primo trimestre sono incoraggianti dice Enrico Pozzesi, presidente dell’Associazione viticoltori di Castellina in Chianti perché è ripartito il Nord America, mercato importantissimo. In flessione i mercati europei dove la ripresa sembra più lenta”.

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