Una regione che sta attraversando una crisi oggettiva, con i propri vini “entry level” pagati poco, un piano di espianti dei vigneti come “medicina”, proteste (e proposte) che vanno avanti da tempo, ma anche uno scenario non dei migliori per la campagna “En Primeur”, dopo un 2023 complicato, con i wine merchant e gli operatori che sperano in un ribasso dei prezzi (almeno del -30%) per ripartire. Ma i grandissimi vini di Bordeaux, almeno quei pochissimi nomi importanti e blasonati, continuano ad affascinare gli appassionati di tutto il mondo, dominando l’indice di gradimento delle preferenze grazie ad uno “status” e ad un appeal incrollabili. Una conferma che arriva dal “The World’s Most Wanted Wines” by Wine-Searcher, il portale di riferimento per la comparazione dei prezzi che monitora i listini di migliaia di enoteche e wine shop di tutto il mondo, oltre alle preferenze dei wine lovers che decretano la popolarità di un’etichetta. Nella top ten dei “più desiderati” ci sono ben sette vini che provengono da Bordeaux a dimostrazione di un fascino non scalfito da crisi e difficoltà. Un dominio interrotto, nelle posizioni di vertice, soltanto da una pietra miliare italiana, il Bolgheri Sassicaia di Tenuta San Guido, alla posizione n. 3. In testa troviamo Château Mouton Rothschild, premier Cru mito di Bordeaux che precede un altro fiore all’occhiello del terroir, Château Lafite Rothschild.
E se il Sassicaia tiene in alto l’Italia enoica sul podio, al quarto posto ci sono le bollicine più prestigiose al mondo, quelle dello Champagne firmato Dom Pérignon. Un’altra delle migliori espressioni di Bordeaux si ritrova alla posizione n. 5 con il Petrus, mentre Château Margaux, siamo sempre nel “gotha” di Bordeaux, è alla n. 6 davanti ad una cantina tra le più antiche e storiche della regione, Château Latour (n. 7). E poi c’è Château Haut-Brion, altra leggenda di Bordeaux (n. 8), mentre si resta comunque in Francia per il terzo nome “extra Bordeaux” nel ranking, il prestigioso Domaine de la Romanée-Conti Romanée-Conti Grand Cru (n. 9), “re” della Borgogna enoica. A chiudere la top ten, un’altra realtà iconica del panorama enologico francese e mondiale, Château d’Yquem, la tenuta simbolo del Sauternes.
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