02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
MARKETING

Le etichette del vino ispirate ai tatuaggi sono la tendenza del 2024

Le cantine si rivolgono a tatuatori famosi, come Mister Cartoon e Ami James, per bottiglie uniche e customizzate

L’ultima tendenza di design per le etichette del vino arriva dall’affascinante mondo dei tattoo: le cantine più innovative, dalla Napa Valley al Cile, hanno reclutato tatuatori noti a livello internazionale per creare bottiglie customizzate, come riporta il magazine Wine Spectator. Il progetto californiano Title X Wines - un atelier che riunisce artisti visivi e celebri viticoltori - si è rivolto a Mark Machado, alias Mister Cartoon (celebre tatuatore, autore di murales e designer di loghi di Los Angeles) per creare una limited edition di 385 magnum dal design tridimensionale, contenenti un uvaggio in stile Bordeaux prodotto dall’enologo Tyler Russell. Invece il gruppo vinicolo cileno Viña San Pedro Tarapacá (Vspt) ha lanciato un marchio di vino, Ö-61, ispirato a Ötzi, una mummia di 5.000 anni (trovata al confine tra Austria e Italia) con i tatuaggi più antichi conosciuti al mondo, affidando il design al famoso tatuatore americano Ami James.
Mark Machado, che vanta collaborazioni con Eminiem, Travis Barker, Louis Vuitton, Nike e Supreme, è stato reclutato da Title X Wines, un collettivo composta da artisti visivi innovativi e viticoltori. Mister Cartoon ha tratto ispirazione dai suoi iconici tatuaggi da pin-up e dalla sua passione per la progettazione di lowrider (le vetture d’epoca con sospensioni basse), per creare una bottiglia unica, in cui una figura di donna si staglia nel vetro color rosso caramella. La difficoltà è stata creare una bottiglia tridimensionale, una sfida tecnica che è stata vinta da un produttore di vetro di Città del Messico, dopo che oltre 30 vetrai avevano rinunciato all’impresa. Il risultato sono 385 magnum limited edition di “Title X Paso Robles Lady Impala” 2019 (un uvaggio composto per l’80% da Cabernet Sauvignon e da parti uguali di Petit Verdot e Merlot, prodotto dall’enologo Tyler Russell nella contea di Santa Barbara), vendute al prezzo di 1.250 dollari ciascuna. “Non vediamo le bottiglie semplicemente come contenitori, ma come pezzi d’arte unici che infrangono il paradigma della convenzionalità nel mondo del vino”, afferma il co-fondatore di Title X, Matt Suroff.
Invece il gruppo cileno Viña San Pedro Tarapacá - che possiede 9 marchi di vino, tra cui Leyda, GatoNegro, Cabo de Hornos, Altaïr e 1865, ed è uno dei maggiori produttori al mondo in termini di volume - ha creato addirittura una linea ispirata ai tatuaggi, la Ö-61, che rende omaggio alla mummia Ötzi, scoperta nel 1991 sotto un ghiacciaio nelle Alpi Venoste, lungo il confine tra Austria e Italia. Il corpo di Ötzi, straordinariamente ben conservato, aveva 61 segni sulla pelle, sotto forma di linee e croci che sono stati identificati come tatuaggi. Realizzati strofinando carbone polverizzato in incisioni sulla pelle, i tatuaggi non erano fatti per ornamento. Più probabilmente il carbone, che possiede proprietà antinfiammatorie e antibatteriche, veniva utilizzato a scopo terapeutico. La linea di vini Ö-61 (che comprende due vini cileni, un Cabernet Sauvignon e un blend di Cabernet, Carménère e Syrah) si ispira alla storia di Ötzi e le sue etichette raffigurano vari tatuaggi, anche se a inchiostro. Quest’anno Ö-61 collabora con l’artista Ami James, che vanta un’esperienza di oltre 25 anni e che ha fondato il Love Hate Tattoo Studio a Miami e il Five Points a New York. È anche apparso su Miami Ink, Worldwide Tribe e First We Take Brooklyn. “La collaborazione mira a evidenziare il legame tra la vinificazione e i tatuaggi, celebrando entrambi come antiche forme d’arte - ha affermato Roberto Catalani, vicepresidente marketing di Vspt - proprio come ogni tatuaggio svela una storia unica, così fa ogni bottiglia realizzata da Ö-61. Questa associazione riflette il modo in cui questi due mondi convergono”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli