Una politica commerciale ambiziosa e aperta che deve diventare una priorità assoluta e un “leitmotiv”, nei prossimi cinque anni, per mantenere un’Europa competitiva, prospera e resiliente sulla scena mondiale. Questo l’ultimo appello lanciato dalla coalizione di Open Trade con oltre 40 firmatari tra le principali associazioni imprenditoriali europee, compreso il Comité Européen des Entreprises Vins (Ceev), che rappresenta le aziende vinicole dell’industria e del commercio nell’Unione Europea, riunendo 25 organizzazioni nazionali (tra cui Federvini e Unione Italiana Vini - Uiv), e coprendo, con i propri membri, oltre il 90% delle esportazioni di vino europee.
Un invito che guarda al presente e al futuro, e mentre il Parlamento Europeo si prepara per le udienze di conferma dei nuovi Commissari (in calendario dal 4 al 12 novembre, ndr), la Open Trade Coalition “ribadisce il suo appello per una politica commerciale audace e aperta dell’Ue”. Lanciata per la prima volta a luglio 2024, la coalizione è cresciuta fino a diventare un gruppo di 43 associazioni imprenditoriali, di interesse trasversale, ma con un’ampia rappresentanza per il comparto agroalimentare: dagli spirits a frutta e verdura, dallo zucchero alla pasta, dai soft drink al tè fino ad Origin Ue, l’alleanza globale per le Indicazioni geografiche (Ig), tutte unite dall’idea condivisa che l’apertura commerciale è un fattore chiave per mantenere l’Ue competitiva, prospera e resiliente di fronte alle sfide globali. La rinnovata “Dichiarazione” da parte della coalizione contiene una serie di raccomandazioni politiche specifiche, tra cui la rapida adozione e attuazione di tutti gli accordi commerciali conclusi, il rapido completamento dei negoziati commerciali in corso, un programma proattivo di accesso al mercato per ridurre le barriere commerciali, un ambiente commerciale equo e prevedibile sostenuto da multilateralismo e una diplomazia commerciale più solida.
Secondo la coalizione, l’apertura commerciale deve, pertanto, diventare una priorità assoluta e un vero” leitmotiv” per i prossimi cinque anni nell’Unione Europea, una zona dove un posto di lavoro su cinque “dipende dalle esportazioni”: un dato che dimostra come l’apertura commerciale debba diventare “un fattore chiave per la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. Il commercio aiuta ad attrarre investimenti esteri, promuove la crescita e l’innovazione nell’Ue e avvantaggia anche i consumatori aumentando la scelta dei prodotti. È importante sottolineare che la diversificazione commerciale nell’approvvigionamento e nelle esportazioni aumenta anche la resilienza, aiutando così l’Ue a resistere e superare le crisi future”.
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