02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)
VINO E TERRITORIO

Moncaro, il Tribunale di Ancona mette in fallimento la più grande cantina delle Marche

Ma il Ministero delle Imprese e del Made in Italy vorrebbe contestare la decisione. 38,5 milioni di euro di debiti, di cui 19,5 verso le banche
FALLIMENTO, MONCARO, vino, Archivio
Uno dei vigneti di Moncaro, nelle Marche

Nonostante i commissariamenti, i progetti, le aperture e diversi tentativi di percorsi si ripartenza, come abbiamo riportato, la notizia era nell’aria e puntualmente è arrivata: Moncaro, la più grande cooperativa del vino delle Marche, è in stato di fallimento. Come riporta l’Ansa, “il Tribunale di Ancona ha dichiarato, con sentenza n. 95/2024, aperta la liquidazione giudiziale della Terre Cortesi - Moncaro Società Cooperativa Agricola (Ancona), con sede a Montecarotto”.
Nella stessa sentenza, sono stati nominati quale giudice delegato Giuliana Filippello e quali curatori giudiziari Fabio Pettinato, Marcello Pollio e Salvatore Sanzo che hanno accettato l’incarico. Autorizzato l’esercizio provvisorio. L’azienda, si legge nella nota, ha accumulato debiti per 38,5 milioni di euro, inclusi 19,5 milioni verso le banche, 7,8 milioni verso i fornitori e 2,4 milioni verso i soci. La decisione del Tribunale di Ancona, riporta l’Ansa, è arrivata in seguito “al sopravvenuto disinteresse della società alla prosecuzione della procedura di risanamento”. Ma, nel frattempo, è entrato in campo anche il Ministero delle Imprese e del Made in Italy: secondo l’Ansa, l’europarlamentare anconetano Carlo Ciccioli (Fratelli d’Italia) ha definito la decisione del Tribunale “frettolosa e ingiustificata”, annunciando la volontà del Ministro Adolfo Urso di contestare la decisione del Tribunale di Ancona, facendo ricorso in Corte d’appello. Il Ministero, infatti, avrebbe emesso decreto di apertura della procedura di liquidazione coatta amministrativa, “in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”, nominato commissario liquidatore il commercialista Giampaolo Cocconi, che già il 3 ottobre aveva assunto i poteri del consiglio di amministrazione per volontà del Ministero. “Ma, in azienda, secondo il Tribunale - scrive l’Ansa - la titolarità del procedimento liquidatorio spetta al collegio nominato ieri dalla giudice Giuliana Filippello, nelle persone di Marcello Pollio, già operativo dal 25 luglio scorso quale custode giudiziario, e dei due commissari nominati il 9 settembre, Fabio Pettinato e Sanzio”. I tre, recita la sentenza, sono stati autorizzati anche a gestire l’esercizio provvisorio e per questo, questa mattina hanno apposto i sigilli all’azienda, incontrato soci e dipendenti e fotografato la situazione societaria procedendo a stilare l’inventario. Azioni che sono state contestate da Cocconi, che ha convocato una contro-riunione con soci e dipendenti per domani martedì 29 ottobre. Una vicenda la cui conclusione è ancora da scrivere, per una realtà fatta da oltre 600 soci e più di 900 ettari di vigneto.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli