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COMPETIZIONI

Colterenzio, Valle Isarco, La Tosa e Peter Solva: i migliori Sauvignon Blanc (2022) d’Italia

La premiazione del Concorso Nazionale n. 6 dedicato al nobile vitigno, di scena al Centro di Sperimentazione Laimburg in Alto Adige
ALTO ADIGE, ASSOCIAZIONE SAUVIGNON ALTO ADIGE, CENTRO SPERIMENTALE LAIMBURG, COLTERENZIO, CONSORZIO VINI ALTO ADIGE, LA TOSA, PETER SOLVA, SAUVIGNON BLANC, VALLE ISARCO, Italia
I vincitori del Concorso Nazionale del Sauvignon Blanc n. 6 (annata 2022)

Il Sauvignon Lafòa Alto Adige Doc della Cantina Colterenzio, al primo posto, seguito dal Sauvignon Aristos Alto Adige Doc della Cantina Valle Isarco, al secondo posto, e dal Sauvignon Ombrasenzombra Colli Piacentini Doc di La Tosa e dal De Silva Sauvignon Blanc Alto Adige Doc della Cantina Peter Sölva, al terzo posto a pari merito: sono i vincitori del Concorso Nazionale del Sauvignon Blanc n. 6, dedicato all’annata 2022, premiati nella tavola rotonda “Le espressioni del Sauvignon Blanc: confronto e dialogo tra terroir e stilistiche”, al Centro di Sperimentazione Laimburg in Alto Adige e promossa dall’Associazione Sauvignon Alto Adige, ieri.
Il concorso ha coinvolto una giuria tecnica di altissimo livello composta da 24 degustatori selezionati tra enologi, sommelier, accademici del vino e ricercatori. Più di 80 campioni di Sauvignon Blanc, annata 2022, provenienti da diverse zone vitivinicole, sono stati sottoposti a un’attenta valutazione che ha celebrato la varietà e la complessità di questo nobile vitigno.
Ilpresidente dell’associazione (e del Consorzio Vini Alto Adige, ndr) Andreas Kofler ha evidenziato come questa competizione rappresenti anno dopo anno una piattaforma di assoluto rilievo per uno dei vitigni bianchi più apprezzati sia in Alto Adige sia a livello internazionale: “i risultati del Concorso Nazionale n. 6 confermano il ruolo centrale che il Sauvignon Blanc ricopre nel panorama enologico italiano. Al contempo, mettono in luce la straordinaria capacità di questo vitigno di riflettere le diverse stilistiche produttive e le peculiari espressioni dei terroir di origine”. “L’immagine complessiva che emerge da questa edizione riflette l’abilità del Concorso di costituire una vetrina significativa e di alto profilo anche per le realtà vitivinicole meno conosciute, capaci in questa cornice di distinguersi e ottenere riconoscimenti di prestigio. Questo dato conferma non solo l’eccellenza dei vini presentati, ma testimonia anche la competenza della giuria coinvolta e l’importanza di iniziative che sappiano premiare i vini esclusivamente sulla base della qualità, liberi da pregiudizi spesso prestabiliti”, ha sottolineato Peter Dipoli, vicepresidente dell’Associazione Sauvignon Alto Adige.

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