La lunga vendemmia 2024, in qualche zona d’Italia iniziata a fine luglio e da altre parti terminata solo negli ultimi giorni, può adesso dirsi effettivamente conclusa. Ed è l’occasione per fare i primi bilanci: tra questi, quello dell’ultimo report di Cantina Italia, pubblicato sul sito del Ministero dell’Agricoltura, redatto dall’Icqrf sulla base dei dati del Registro Telematico del Vino, e che segnala come, al 31 ottobre 2024, nelle cantine dello Stivale, erano in giacenza 42,3 milioni di ettolitri di vino, il +19,2% sul 30 settembre 2024, ma il -3,5% sul 2023. Dato, però, destinato a salire, visto che ci sono anche 13,3 milioni di ettolitri di mosti (-1,4% sul 2023) e, soprattutto, 13,5 milioni di ettolitri di vino nuovo ancora in fermentazione (+10,9%).
Il 55,5% del vino detenuto è a Dop, mentre il 25,3% è a Igp con i vini varietali costituiscono appena l’1,4% del totale, ed il restante 17,8% rappresentato da altri vini generici. Molto concentrate le giacenze dei vini a Indicazione Geografica, che, in Italia, sono 526: le prime 20 denominazioni contribuiscono al 59,6% del totale. Il 61,7% del vino dello Stivale è detenuto nelle regioni del Nord, prevalentemente nel Veneto dove è presente il 26,2% del vino nazionale. Il Prosecco, da solo, vale il 12,5% di tutte le giacenze con 4,2 milioni di ettolitri, seguito da Igt Puglia (4,6% a 1,6 milioni di ettolitri), Igt Toscana (3,6% a 1,2 milioni), Igt Sicilia (3,3% a 1,1 milioni), Rubicone (3,2% a 1,1 milioni), Doc Delle Venezie (3,2% a 1,1 milioni), Igt Salento (3,1% a 1 milione), Igt Terre Siciliane (2,9% a 1 milione), Igt Veneto (2,8% a 958.633) e Chianti (2,7% a 925.448).
Cifre considerevoli, che, al netto di qualche virgola, visto che il report non tiene ancora conto del periodo di vendemmia dei primi giorni di novembre, possono essere considerate effettivamente definitive, e che dovranno essere poi confrontate tenendo conto anche del risultato finale di quella che sarà la produzione reale di vino, in Italia, nel 2024. Le stime, firmate a fine settembre, da Ismea, Assoenologi e Unione Italiana Vini (Uiv), parlano di una raccolta di 41 milioni di ettolitri, il +7% sul 2023, una delle annate più scarse di sempre e, comunque, sotto la media degli ultimi 5 anni.
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