L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (Oiv) nell’anno del proprio centenario accoglie un altro membro all’interno della sua “famiglia”, il n. 51. Si tratta della Cina, il terzo vigneto del mondo (785 milioni di ettari la stima 2022 by Oiv), dietro a Spagna e Francia, e produttore n. 12 del globo (con 4,2 milioni di ettolitri stimati nel 2022). Un mercato che sembrava decollare per quanto riguarda i consumi, ma nel quale, guardando i dati degli ultimi anni, compreso quello per l’import del vino italiano, si è, invece, vista una certa freddezza.
Ma il “Dragone” resta comunque una potenza (8,8 milioni di litri le stime di consumo per l’anno 2022) e il suo ingresso nell’Oiv era stato appoggiato anche dalla Francia. La richiesta, ha ricordato l’Oiv, era stata presentata dal Ministero dell’Agricoltura e delle Politiche Rurali della Repubblica Popolare Cinese il 14 maggio 2024, segnando l’inizio del periodo di sei mesi necessario per le consultazioni, che si è concluso positivamente. L’accettazione della richiesta dovrà essere ratificata dalle autorità cinesi entro un anno ma, nel frattempo, la Cina potrà partecipare appieno ai lavori dell’Oiv.
La Cina, leader produttivo di uva da tavola del mondo, diventa il primo nuovo membro nel secondo secolo di attività dell’Oiv. Il suo ingresso rafforza, così, la rappresentatività dell’Organizzazione che può oggi abbracciare l’85% della superficie del vigneto mondiale.
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