Mentre le tensioni in Francia sono riprese, con gli agricoltori tornati in strada con i trattori, continuano anche gli interrogativi sul futuro del mondo del vino. Al centro ci sono le richieste di aiuto per dare ossigeno al settore, alle prese con i noti problemi: da un equilibrio tra domanda e offerta che fatica ad arrivare ai prezzi che i produttori giudicano troppo bassi. Inoltre l’eco del piano di estirpazione dei vigneti non sembra fermarsi dopo il risultato al di sotto delle aspettative e quindi 5.418 richieste per uno sradicamento pari a 27.461 ettari di vigneto e 109,8 milioni di euro di aiuti, cifra inferiore ai 120 milioni di euro a disposizione. Sulla cifra “avanzata” Jérôme Despey, presidente del settore vitivinicolo di FranceAgriMer, chiede approfondimenti al Ministro dell’Agricoltura, Annie Genevard, come riporta il sito “Vitisphere”: “che cosa farete con il saldo dei 110 milioni di euro utilizzati per l’estirpazione?”. Domande che si allargano anche sull’utilizzo dei 150 milioni di euro complessivi promessi il 31 gennaio 2024 dall’ex Ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, con altri 40 milioni di euro di fondi, oltre a quelli per le estirpazioni, destinati al settore vitivinicolo.
“Vogliamo saperlo e avere risposte concrete”, è l’appello di Despey al Ministro Genevard che si era comunque già espressa lo scorso 6 novembre (prima quindi del “gong” del 13 novembre) per le richieste di aiuto, davanti alla commissione affari economici del Senato: “se la somma di 120 milioni di euro non sarà interamente utilizzata per lo sradicamento a priori non vedrei alcun ostacolo alla conversione di una parte di essa in strumenti strutturali, ma non posso andare troppo avanti in questa fase. Inoltre ho deciso che spetta alla professione scegliere le direzioni da prendere”. Despey spera che “gli impegni e la continuità dello Stato siano rispettati. L’agricoltura sta attualmente manifestando per annunci che non si sono concretizzati. Da questo dipende la credibilità del discorso pubblico”, menzionando quattro priorità da finanziare con i 40 milioni di euro promessi da Fesneau. Si va dalla creazione di un fondo di emergenza a beneficio dei viticoltori stabiliti nel decennio e che hanno vissuto solo crisi (climatiche, economiche, geopolitiche) all’assistenza alla ristrutturazione e al raggruppamento degli strumenti economici del settore, in particolare delle cantine cooperative; dall’aiuto ai vivaisti in difficoltà al sostegno alla promozione e all’enoturismo per accompagnare gli investimenti commerciali.
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