Nel prossimo futuro l’esperienza culinaria fuori casa sarà sempre più caratterizzata da personalizzazione (con spazi e offerte modulabili in base alle esigenze dei clienti), sostenibilità (grazie a ingredienti locali e piatti della tradizione), benessere (con design olistico e menu salutari) e semplificazione (contrassegnata da tempi ridotti e street food gourmet). Invece per quanto riguarda gli ingredienti “in & out” troviamo tra i primi cibi superfood, bevande zero o poco alcoliche e processi innovativi di preparazione, come la fermentazione, mentre tra i secondi si annoverano i cibi non sostenibili e quelli troppo sovraesposti e inflazionati, come avocado e açai. Sono queste le tendenze del 2025 per il settore della ristorazione, secondo la ricerca di TheFork, la principale piattaforma per la prenotazione online di ristoranti, realizzata in collaborazione con l’agenzia NellyRodi, che evidenzia un cambiamento nelle preferenze dei consumatori.
Tra i concept in voga nel futuro c’è un’offerta inclusiva e modulare, in cui la libertà di scegliere come vivere l’esperienza al ristorante è un elemento centrale. I consumatori desiderano spazi che si adattino ai loro bisogni sociali, che siano soli o in compagnia, e i ristoranti si evolvono per offrire ambienti che promuovano sia la convivialità, sia il comfort in solitudine. Non mancano in Italia gli esempi concreti: come il ristorante “Delicato” a Contigliano (Rieti), che incoraggia le cene in solitaria per concentrarsi sui sapori, “Fiuto” a Roma, che accoglie anche gli animali domestici con un menu gourmet dedicato, e “Cuculia” a Firenze, libreria specializzata in gastronomia. Anche il benessere è un tema rilevante: in una società sempre più frenetica, cresce il desiderio di momenti che favoriscano il benessere fisico e mentale. I ristoranti abbracciano dunque un approccio olistico, integrando design, materiali, illuminazione e suoni studiati per il relax, ed i menu sono arricchiti da ingredienti naturali e salutari. In Italia c’è “Libra Antiageing” a Bologna, dove chef e nutrizionisti collaborano per creare menù anti-età, “Govinda” a Milano, che offre piatti ispirati alla cucina ayurvedica e “Organica” a Cortona, con una cucina dall’approccio sostenibile ed evolutivo. Rilevante anche la tendenza che parla di tradizione e sostenibilità, con i ristoranti che si concentrano su ingredienti locali e stagionali, promuovendo una cucina autentica che rispetta l’ambiente e supporta le economie locali. Numerosi gli esempi nel nostro Paese, tra cui l’agriturismo “Tenute Costadoria” a Valledoria (Sassari), che promuove una cucina a km zero, “La Torretta Bioagriturismo” a Guardiagrele (Chieti), che utilizza prodotti biologici e stagionali per esaltare i sapori della regione, e l’agriturismo “Rossolampone” a Cerreto Laziale (Roma), un’azienda agricola che propone piatti a km zero, con menu vegan, vegetariano e uno con carni allevate all’aperto. Infine, via libera alla semplificazione: in un mondo sempre di fretta e alla ricerca di piaceri spontanei, i consumatori vogliono vivere appieno il momento, esplorando nuovi orizzonti culinari e semplificando l’esperienza del cibo. Ecco allora menu degustazione in meno di un’ora, street food gourmet e formati portatili ridefiniscono le regole della ristorazione, rendendola più agile e accessibile. Tra gli esempi? “Fish’n street” a Genova propone street food con ingredienti selezionati, “Lasagna Factory” a Milano mette al centro della sua proposta la lasagna con tanto di menu all you can eat, e “Panefratteria” a Cagliari è una trattoria unica che celebra la tradizione sarda attraverso piatti a base di pane.
Ma quali saranno gli ingredienti “in & out” del prossimo futuro? Il panorama gastronomico del 2025 celebra ingredienti innovativi e sostenibili, segnando un cambiamento verso scelte più consapevoli e in linea con le esigenze dei consumatori moderni. Tra gli ingredienti più cool ci saranno i superfood funzionali (come cacao cerimoniale, moringa e funghi Lion’s Mane, noti per i benefici sul corpo e sulla mente), le bevande naturali (sidro di mela o pera, Champagne naturale, drink analcolici o a basso contenuto alcolico), tecniche e sapori distintivi (fermentazione lattica, aceto affumicato e cocktail a base di verdure), classici rivisitati (croissant creativi, affogato, gelati innovativi e sapori “swicy”, un mix di dolce e piccante), pesce sostenibile (con un’attenzione alla pesca responsabile e all’introduzione di charcuterie di mare, come boudin di capesante e salsiccia di polpo), ritorno alle radici (cicoria, latte crudo, vini neri e piatti in crosta come pâté croûte e turnover).
Invece, tra gli ingredienti meno attraenti troviamo prodotti non etici e non sostenibili (frutto di pesca indiscriminata, ingredienti fuori stagione o non locali), cibi sovraesposti (come avocado e açai, simboli di un consumo eccessivo e poco attento all’ambiente); bevande alcoliche tradizionali (la tendenza si sposta verso opzioni analcoliche o con basso tenore alcolico) e menu troppo elaborati (piatti complessi o porzioni troppo piccole non soddisfano più le aspettative dei consumatori).
Infine, dal punto di vista della gestione, secondo TheFork nel 2025 la ristorazione si trasforma grazie ad una serie di innovazioni che coniugano tecnologia avanzata, sostenibilità ed un’esperienza per il cliente sempre più personalizzata. Tra le principali tendenze emergenti troviamo, ad esempio, la divisione del conto semplificata (strumenti come TheFork Pay permettono ai clienti di dividere facilmente il conto, rendendo l’esperienza più fluida e collaborativa); le previsioni di affluenza con intelligenza artificiale (analizzando criteri come meteo, stagione ed eventi, le Ai predicono l’affluenza e aiutano i clienti a scegliere il momento migliore per visitare il ristorante); i pagamenti anticipati (la possibilità di saldare in anticipo per godersi l’esperienza senza distrazioni, migliorando il comfort degli ospiti); la personalizzazione dell’esperienza (grazie alla raccolta dati, i ristoranti possono adattare atmosfera, menu e servizio alle preferenze dei clienti, ottimizzando ogni visita); la gestione intelligente dell’inventario (strumenti come l’Ai adottata da Dishoom riducono gli sprechi alimentari fino al 20%, ottimizzando la supply chain); la stampa 3D in cucina (utilizzata per creare piatti innovativi, precisi e sostenibili, eliminando gli sprechi senza sacrificare la creatività); i prezzi dinamici (tariffe flessibili che variano in base alla domanda e ad altri fattori, offrendo vantaggi economici ai clienti in momenti specifici); l’automazione dei processi (robot e Ai accelerano la preparazione dei piatti, migliorando la velocità del servizio e riducendo i costi operativi). Tutte queste soluzioni rappresentano un passo avanti verso una ristorazione più efficiente, innovativa e rispettosa dell’ambiente, rispondendo alle esigenze di una clientela sempre più esigente e consapevole.
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