“Un uomo non è mai se stesso se prima non beve due bicchieri di vino. Che, poi, è la ricerca di un’identità. Nessuna poesia scritta da bevitori d’acqua è mai piaciuta a nessuno. Alla salute vostra”: parole, tra le altre, di Vinicio Marchioni, tra gli attori più talentuosi del panorama teatrale e cinematografico italiano, nella doppia veste di protagonista e regista di “In Vino Veritas” al Teatro Palladium dell’Università Roma Tre, a Roma (16, 17 e 18 gennaio).
Uno spettacolo teatrale, prodotto da Anton Art House, che è piuttosto un viaggio che attraversa miti, poesie, storie e ricordi personali, tutti legati al vino, simbolo di convivialità e ispirazione, in cui Marchioni intreccia le parole di Omero, Ernest Hemingway, Alda Merini e Charles Bukowski con frammenti della propria memoria, evocando l’antico culto di Dioniso e condividendo con il pubblico emozioni universali come l’amicizia, l’amore, la paura e la gioia di vivere, accompagnato dalle musiche originali di Pino Marino e Alessandro D’Alessandro eseguite dal vivo. Lo spettacolo vuole trasportare chi guarda e ascolta in una dimensione sospesa in un’atmosfera poetica e intima, come quella di una cena tra vecchi amici che si prolunga fino a notte fonda, con l’attore di “C’è ancora domani”, il film-capolavoro di Paola Cortellesi, e della serie cult “Romanzo Criminale”.
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