Nel 2024 le morti bianche in agricoltura sono state 102, in calo sul 2023, quando se ne registrarono 107. A dirlo è l’Inail, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, che ha reso noto i dati ufficiali: a livello generale i decessi sul posto di lavoro sono stati 797 (sette in più sul 2023), mentre gli infortuni sono calati dell’1,9%.
Un bilancio, quello legato al comparto agroalimentare, comunque “inaccettabile” secondo quanto riferito da Romano Magrini, responsabile sezione Lavoro di Coldiretti, che ha ribadito l’importanza di proseguire con gli sforzi messi in campo “che hanno già contribuito a rendere più sicuro il lavoro nei campi”.
E quindi, puntare sulla formazione e sul rinnovamento del parco mezzi: “è necessario incrementare le risorse per l’ammodernamento delle macchine agricole, a partire dal bando Isi, sostenendo gli sforzi delle imprese agricole per rendere il lavoro in agricoltura tecnologicamente più avanzato - dice Magrini - serve poi potenziare la formazione obbligatoria, aprendo ai fondi interprofessionali di formazione continua. Necessario anche rafforzare gli strumenti di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura, fenomeni che spesso sono all’origine di tragedie, come nel caso del bracciante indiano Satnam Singh. In tale ottica sarebbe importante il superamento del sistema del click day che, oltre a non rispondere alle esigenze delle imprese, favorisce fenomeni di opacità che hanno purtroppo riflessi anche dal punto di vista della sicurezza nei campi”.
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