Ci lascia un grande uomo, un uomo di chiesa, un vero leader, un riformista innovatore, che fino alla fine ha lavorato per gli ultimi, per la pace e per la cura del Creato come ci ha scritto nelle sue Encicliche e ci ha dimostrato con il suo esempio. Un grande della Terra. Perché ciò che ha contraddistinto una personalità come Papa Francesco, lo dice l’espressione stessa: il legame con la terra. Quella terra in cui affondano le radici della sua famiglia di origini piemontesi e che i suoi avi si sono portati in tasca un secolo fa quando, nei primi del Novecento, hanno lasciato le colline astigiane per cercare fortuna in Argentina. E da quella terra, “alla fine del mondo”, è stato il primo Pontefice venuto dalle Americhe, figlio di emigranti, e il primo a farsi ispirare da San Francesco d’Assisi nella scelta del nome e nel suo messaggio di semplicità, umiltà e amore per “nostra madre Terra” e tutte le sue creature, tra i tanti insegnamenti ci lascia nel suo testamento spirituale. “Per fare un prodotto di qualità dovete rispettare il Creato”: sono tra le parole più belle, intense e dirette, che con la grandezza della sua semplicità, Papa Francesco ha rivolto al mondo dell’agricoltura italiana, e del vino in particolare. Riposa in pace. (are)
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