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IL 19 GIUGNO

“The World’s 50 Best Restaurants” 2025 a Torino: oltre 100 milioni di euro il ritorno economico

L’impatto, in comunicazione, spiegato da Roberta Garibaldi, a WineNews: “un’occasione per rifocalizzare il racconto del cibo e del vino sulla tavola”

Un ritorno economico pubblicitario di 100 milioni di euro: tanto è l’impatto, stimato, per la prima volta nella storia che la “The World’s 50 Best Restaurants” 2025, l’evento gastronomico più prestigioso e influente a livello globale, con l’attesa classifica che incorona i 50 migliori ristoranti al mondo, sarà in Italia, a Torino, il 19 giugno, grazie alla collaborazione con Regione Piemonte, pronta ad accogliere quella che sarà una vera e propria “expo” per il fine dining, ma che accenderà i riflettori anche sul patrimonio enogastronomico e culturale italiano. E che, di certo, sarà un’occasione prestigiosa da sfruttare, anche in termini di immagine e comunicazione, accanto alla presenza fisica di chef, gastronomi ed ospiti, alla legacy a lungo termine, e, ovviamente, all’impulso allo sviluppo della gastronomia, per la prima Capitale d’Italia e per tutto il Sistema Italia, nel quale l’alta ristorazione rappresenta l’apice creativo della cucina italiana candidata all’Unesco, e, insieme al vino, immancabile sulla nostra tavola, la migliore ambasciatrice delle eccellenze dei nostri territori, e della cultura made in Italy, fatta di qualità e convivialità, che esportiamo nel mondo e che spinge i turisti del mondo a venire in Italia, con un impatto economico e sociale sull’economia del Belpaese stimato in oltre 40 miliardi di euro.
Numeri che Roberta Garibaldi, presidente di Aite-Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, che ha guidato l’ottenimento della candidatura con Federico Ceretto della storica e celebre cantina del Barolo e delle Langhe e il tristellato chef Massimo Bottura, che, con l’Osteria Francescana di Modena è stato n. 1 al mondo ben due volte (nel 2016 e nel 2018) e oggi entrato di diritto nei “Best of the Best”, prima che Regione Piemonte prendesse il timone, commenta con WineNews, con riferimento all’impulso su una comunicazione che sempre di più deve puntare sul mix cibo-vino-territori, essenza della cultura italiana della buona tavola che nasce nei territori, meta di enoturismo, e che tutto il mondo ama, anche i più giovani tra i consumatori, e che ci rende unici. “Sarà un’occasione per lavorare in rete, e per rifocalizzare la narrazione del cibo e del vino in una comunicazione che unisca la necessita di preservare le nostre tipicità e le nostre tradizioni, che non dobbiamo mai rischiare di perdere, e il racconto di una tavola dove con il cibo c’è sempre stato il vino, e viceversa, nelle nostre case come nell’alta cucina”.
Per l’autrice dell’annuale “Rapporto sul Turismo Enogastronomico in Italia”, un plauso va ad Alberto Cirio, presidente Regione Piemonte, “per aver creduto nella forza strategica di questo evento e per averne sostenuto con determinazione la candidatura, dando seguito all’iniziativa con lungimiranza e visione”. Con la Regione Piemonte che fa sistema con “Piemonte Is - Eccellenza Piemonte”, nuovo brand collettivo al centro della promozione dell’agroalimentare piemontese - che conta 14 Dop, 9 Igp, a cui si aggiungono 19 vini Docg e 41 Doc, tra i più celebri al mondo, motori di una “Dop economy” regionale da oltre 5 miliardi di euro - che, proprio in occasione della “The World’s 50 Best Restaurants” 2025 a Torino, vivrà un momento di grande visibilità internazionale.
E dal Piemonte all’Italia, allargando la visione, secondo la professoressa dell’Università di Bergamo, tre sono i livelli di impatto strategici per la “Destinazione Italia”, che il grande evento, con la sua capacità di amplificare la visibilità globale, porta con sé. Il primo livello riguarda i Kpi (Key Performance Indicators) della comunicazione, con una copertura mediatica internazionale che attirerà l’attenzione su Torino e sull’Italia. Prendendo esempio dall’edizione di Valencia 2023, che ha raggiunto un valore equivalente pubblicitario (Ave) di 106 milioni di dollari, in aumento sulle edizioni precedenti (furono 95,5 milioni di dollari per Londra 2022, 97 milioni di dollari per Anversa 2021 e 72,7 milioni per Singapore 2019), con oltre 12.000 articoli pubblicati e 89 milioni di impressioni sui social media, l’impatto mediatico previsto per Torino e l’Italia può essere straordinario. Questa attenzione permetterà di consolidare ulteriormente l’immagine dell’Italia come punto di riferimento globale del settore della gastronomia.
Il secondo livello di impatto è rappresentato dalla presenza fisica dei 1.200 ospiti, tra cui alcuni dei più importanti attori mondiali del settore gastronomico. Questa partecipazione su Valencia ha generato benefici economici diretti per la città, stimati in 5 milioni di dollari, grazie a oltre 800 voli internazionali, 5.500 pernottamenti e oltre 10.000 pasti consumati in loco.
Il terzo livello di impatto riguarda la legacy a lungo termine. La presenza di oltre 1.000 tra le persone più influenti della gastronomia nel nostro Paese offre una straordinaria opportunità per l’Italia: molti ospiti coglieranno l’occasione per approfondire la conoscenza delle nostre eccellenze enogastronomiche, scoprendo ristoranti, produttori locali e destinazioni meno conosciute. La sfida sarà quella di prolungare la loro permanenza, invitandoli a esplorare mete inedite e attività che si possono apprezzare anche in bassa stagione, offrendo ai media internazionali una prospettiva nuova e completa del nostro territorio.
“Non va dimenticato - aggiunge Garibaldi - l’impatto diretto che la classifica dei “50 Best” ha avuto sullo sviluppo della gastronomia mondiale, contribuendo a far emergere cucine e culture culinarie, come quella Nord-europea e sudamericana. La visibilità offerta dall’evento influenza i gusti e le tendenze gastronomiche e la domanda di prodotti tipici dei territori coinvolti. In questo senso, è fondamentale costruire una rete solida di collaborazione a livello nazionale, affinché l’Italia possa cogliere a pieno le opportunità generate dall’evento, mostrando la diversità e l’eccellenza del nostro patrimonio culinario e produttivo”
Il calendario della “The World’s 50 Best Restaurants” 2025, infatti, includerà un ricco programma di eventi aperti sia al pubblico che ai professionisti, posizionando Torino come epicentro della gastronomia internazionale. Tra questi, il #50BestTalks, un forum sui temi emergenti della ristorazione, il 18 giugno, che vedrà confrontarsi chef e gastronomi del calibro di Dominique Crenn, Virgilio Martínez, Bruno Verjus, Agnese Morandi, Jeremy Chan, Mindy Woods, Ago Perrone e Giorgio Bargiani; le “50 Best Signature Sessions”, cene collaborative tra chef internazionali e talenti locali; e una grande festa che celebrerà le eccellenze enogastronomiche nostrane. L’evento culminerà con la premiazione, nella quale vedremo la classifica composta dai 1.200 giurati da tutto il mondo che hanno selezionato i migliori ristoranti degli ultimi 18 mesi, premiando creatività, qualità e innovazione. Una vera e propria “Expo” del fine dining, insomma, e per centrarne i risultati, sinergie e pieno sostegno istituzionale sono decisivi. “Una simile opportunità deve essere colta da tutti i player coinvolti nel mondo dell’enogastronomia e del fine dining - secondo Garibaldi - per comunicare al gotha della stampa internazionale presente a Torino per la “The World’s 50 Best Restaurants” l’eccellenza italiana, ancor più in un anno che si concluderà con l’atteso pronunciamento dell’Unesco sulla cucina italiana come Patrimonio Mondiale dell’Umanità. L’importanza dell’evento supera i confini territoriali di Torino e del Piemonte, esattamente come l’Expo 2015 di Milano superava quelli della Lombardia e del suo capoluogo, per rappresentare un momento di consacrazione dei risultati raggiunti nel nostro Paese e un forte boost di immagine, prestigio ed economia per il Sistema Italia, esattamente come avvenne dieci anni fa per l’esposizione milanese. Per questa ragione - conclude Garibaldi - auspico che tutte le forze in gioco (amministrazioni pubbliche nazionali e locali, imprese, consorzi e associazioni del mondo enogastronomico) investano energie e risorse su Torino 2025, superando eventuali divisioni e riuscendo a prolungare il soggiorno in Italia dei nostri ospiti internazionali, i quali potranno diventare così i più convinti sostenitori e ambassador del brand Italia”.

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