C’è chi si siede a tavola per pura necessità di sopravvivenza calorica e chi invece vede, attraverso la cucina e i suoi prodotti, un mondo tutto da scoprire, ricco di storie e tradizioni. “Peccatori di Gola” di Giancarlo Saran (Bolis Edizioni, 272 pag, 18 euro) raccoglie una galleria di personaggi che hanno passato gran parte della loro vita in cucina, come Gualtiero Marchesi e Angelo Paracucchi, ma anche di chi la cucina l’ha raccontata, da Gianni Brera a Gino Veronelli, passando per Mario Soldati. C’è poi chi le ha dato spessore culturale, da Bepi Mazzotti ai due padri dell’Accademia Italiana della Cucina, ovvero Dino Villani e Orio Vergani, o i divulgatori delle buone ricette per le madri di famiglia, Luigi Carnacina e Ada Boni. Infine, non potevano mancano gli insospettabili, da Enzo Ferrari a Tonino Guerra. Saran, che aveva già raccontato queste storie sul quotidiano “La Verità”, firma così una raccolta che passa in in rassegna quasi un secolo di cucina italiana, con leggerezza e ironia. Come scrive il critico Carlo Pelanda nella postfazione, “Peccatori di gola” unisce “esplorazione geografica e tipologia di cibi con gusto che interagisce con la mente e l’umore, utilizzando biografie celebri come strumento”. Esperto di gastronomia, Saran è fondatore dell’Ordine dei Cavalieri delle Calandre, primo fan club al mondo dedicato ad un tristellato.
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