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SCENARI

Da “freno” a “acceleratore”, crescono i consumi di alcolici (ma con moderazione) della Generazione Z

I risultati del Bevtrac di Iwsr: si tratta di una tendenza particolarmente forte in alcuni mercati chiave come Usa, Regno Unito, India e Australia
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Crescono i consumi di alcolici (ma con moderazione) della Generazione Z

In un panorama generale dove, salvo alcune eccezioni, i consumi delle bevande alcoliche non decollano, vuoi per un potere di acquisto in calo o per la tendenza che sembra privilegiare nuovi stili più salutistici, spesso “il problema” di questa decrescita è stato individuato nelle nuove generazioni che non sembrano più interessate agli alcolici ed al vino. Ma è davvero così? Non proprio, tanto che qualche convinzione potrebbe “scricchiolare” per rivalutare, al contrario, l’idea che sono proprio i giovani la speranza per il futuro. Secondo i risultati del Bevtrac di Iwsr, un punto di riferimento per quanto riguarda i dati e le informazioni sulle bevande alcoliche, si è registrato un netto aumento nei livelli di consumo di alcol nella Generazione Z rispetto a due anni fa: nell’aprile 2023, il 66% dei consumatori della Gen Z, nei 15 mercati principali, ha dichiarato di aver consumato alcol negli ultimi sei mesi; nel marzo 2025, questa cifra è salita al 73%.
Una tendenza particolarmente forte in alcuni mercati chiave: negli Stati Uniti, i tassi tra i consumatori della Generazione Z sono aumentati dal 46% al 70% nello stesso arco di tempo, con una crescita robusta anche nel Regno Unito (dal 66% al 76%), in India (dal 60% al 70%) e in Australia (dal 61% all’83%).
I giovani sono più curiosi e hanno voglia di provare qualcosa di nuovo. La Generazione Z, per quanto riguarda le bevande alcoliche, mostra una maggiore disponibilità a esplorare e mantenere un repertorio più ampio tra varie categorie di bevande, con un coinvolgimento superiore alla media con i superalcolici. Certo, l’attenzione alla moderazione è presente, così come una maggiore inclinazione a frequentare i locali commerciali.
Da sottolineare l’interesse sempre più marcato in alcuni dei mercati emergenti. I segnali più chiari di una crescita robusta provengono da India e Brasile: l’India continua a crescere, con uno slancio destinato a proseguire, con i giovani consumatori in primo piano, secondo il sondaggio di Bevtrac sui consumatori urbani benestanti delle aree a basso reddito. “Nonostante un percepito indebolimento del sentiment, i Millennial indiani benestanti continuano a sentirsi finanziariamente sicuri e ottimisti riguardo al futuro, il che favorisce una crescita accelerata dei budget per gli alcolici. Quelli provenienti da contesti urbani d’élite sono leader sia nella sperimentazione che nel consumo, seguiti da vicino dalla Generazione Z, che ha raggiunto l’età legale per bere”. In Brasile, la fiducia rimane positiva tra le fasce di reddito più elevate, con un conseguente aumento dei consumi e della spesa, soprattutto per la birra premium, e il repertorio si è notevolmente ampliato tra i Millennial ad alto reddito che rispetto ad un anno fa si avvicinano di più a bevande come vodka, gin, liquori alla crema e birra analcolica.
Mentre i volumi di vino e liquori premium e super premium continuano a diminuire, la crescita della birra premium e di fascia superiore ha accelerato, come dimostrato dall’aumento del 14% dei volumi di birra premium in Brasile registrato lo scorso anno, secondo l’Iwsr. I dati dei consumatori lo confermano, mostrando un aumento della spesa per la birra tra le fasce di reddito medio-alte del Brasile. Una tendenza che interessa anche altri mercati: “in Francia - conclude Halstead - i volumi di birra premium e super premium stanno mostrando segnali di ripresa, probabilmente trainati dai consumatori di reddito medio che sostituiscono bevande alcoliche più pregiate con birre di fascia alta”.

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