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Quotidiano Nazionale

Tenuta Feudi Pisciotti. Il vino è arte e passione … Un Passito che porta il nome di Giacomo Tachis segno della profonda amicizia di Paolo Panerai con il grande enologo italiano. E due nuove linee ispirate all’arte siciliana che celebrano il vino come espressione della Sicilia, territoriale e artistica, sia nel contenuto che nella forma: Colori di Sicilia e I Putti del Serpotta. Sono le novità della tenuta Feudi Pisciotti, azienda siciliana del gruppo Domini di Castellare di Castellina. Siamo in Val di Noto, in una zona rurale compresa tra Caltagirone e Piazza Armerina. Il Passito Tachis di Feudi del Pisciotto è un omaggio al grande enologo italiano che amava le sfide e che suggerì a Panerai di produrre un Passito siciliano non con il tradizionale Zibibbo ma con Semillon e Gewurztraminer, due vitigni insoliti per la Sicilia, per ottenere un vino da bere anche a tutto pasto. “Un giorno, io e Alessandro Cellai (enologo e vicepresidente esecutivo del gruppo Domini Castellare di Castellina, che di Tachis è appunto l’erede spirituale, ndr) andammo a trovare Tachis nella sua casa di San Casciano. In quella occasione, gli parlammo della nostra idea di fare un Passito a Feudi del Pisciotto. Pensavamo allo Zibibbo – racconta Panerai –. Con la energia che lo contraddistingueva, lui rispose ‘assolutamente no. Se volete fare un grande passito in Sicilia dovete piantare Semillon e Gewurztraminer. La Sicilia ha quanto Galileo Galilei diceva fosse necessario per fare grandi vini: la luce del sole e l’umore della terra. Ma il rischio potrebbe essere il troppo sole e per questo ci vuole anche il vitigno renano’. Abbiamo seguito il suo suggerimento ed è nato un grande passito, ideale a tutto pasto e non solo con il dolce. Con il consenso della la figlia del professor Tachis, abbiamo deciso di dedicarlo a lui, al più grande enologo di tutti i tempi”. Il nuovo capitolo di Feudi del Pisciotto punta anche sulla valorizzazione del Nero d’Avola, Frappato, Grillo e Catarratto, capaci di esprimere sfumature uniche del terroir siciliano. E così sono nate le due nuove linee ispirate all’arte siciliana: Colori di Sicilia, che include quattro vini monovarietali Grillo, Frappato, Catarratto e Nero D’Avola, freschi, moderni e con un grado alcolico contenuto, pensati per un pubblico giovane e destinati ai locali di tendenza. E I Putti del Serpotta, una linea premium di due vini Doc Sicilia Superiore ottenuti dalla selezione delle migliori uve Chardonnay e Grillo, un Frappato ed un Cerasuolo di Vittoria, unica Docg siciliana. Il legame con l’arte è evidente già nelle etichette che, nel caso della linea Colori di Sicilia, riproducono le ceramiche di Giacomo Alessi, maestro di Caltagirone, mentre nel caso de I Putti del Serpotta, raffigurano gli iconici angioletti del famoso scultore siciliano del ‘600 che decorano le più belle chiese barocche di Palermo.

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