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ECONOMIA

Wine & food italiano, export in crescita: 30,8 miliardi nel semestre (+5,1%), il vino vale il 12,3%

I dati Istat, analizzati da WineNews. Le esportazioni di prodotti alimentari, bevande e tabacco a +6,1% nel confronto tra luglio 2025 e luglio 2024
AGROALIMENTARE ITALIANO, DATI ISTAT, EXPORT, MERCATI, Non Solo Vino
Cresce l’export di alimentari e bevande made in Italy

Buone notizie, nonostante tutto, per le esportazioni del wine & food italiano. A luglio 2025, tra i settori che più contribuiscono alla crescita tendenziale dell’export, riporta l’Istat, si segnalano i “prodotti alimentari, bevande e tabacco”: +6,1% nel confronto con il mese di luglio 2024 e +5,3% nella comparazione tra gennaio-luglio 2024 e gennaio-luglio 2025. Il saldo della bilancia commerciale è di 8,4 miliardi di euro in positivo nei primi sette mesi 2025 (1,4 miliardi di euro solo a luglio). Per quanto riguarda, invece, la voce “prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca” si nota una crescita del 12,9% da luglio 2024 a luglio 2025, +10,4% se si confrontano i primi sette mesi dei due anni. Ma ad aumentare di più sono le importazioni sulle esportazioni tanto che il saldo è di -8,9 miliardi di euro da gennaio a luglio 2025 (-1,3 miliardi solamente a luglio 2025). I prodotti alimentari, bevande e tabacco, nel primo semestre 2025, secondo l’analisi WineNews su dati Istat, hanno totalizzato 30,8 miliardi di euro di esportazioni in crescita del +5,1% (erano 29,3 nel 2024), di cui il vino ne totalizza 3,8 miliardi, incidendo per il 12,3% del totale. I prodotti dell’agricoltura, della silvicoltura e della pesca si sono fermati a 5,1 miliardi di euro (4,6 miliardi di euro nel 2024 e quindi +10,8%). A luglio 2025, rispetto a luglio 2024, prodotti alimentari, bevande e tabacco hanno perso lo 0,11% nel mercato degli Stati Uniti. A livello generale, a luglio 2025 l’export cresce su base annua del 7,3% in termini monetari e del 6,9% in volume. La crescita tendenziale dell’export in valore è più sostenuta per i mercati extra Ue (+9,9%) rispetto a quelli Ue (+4,8%). L’import registra un incremento tendenziale del 6,1% in valore, che coinvolge in misura molto più marcata l’area extra Ue (+13,1%) rispetto a quella Ue (+0,8%); in volume, le importazioni crescono dell’1,1%.
Complessivamente, riporta l’Istat, su base annua, i Paesi che forniscono i contributi maggiori all’aumento dell’export nazionale sono Stati Uniti (+24,1%), Spagna (+13,8%), Paesi Asean (+37,4%), Francia (+4,7%), Svizzera (+9,5%), Polonia (+12,5%) e Regno Unito (+9,0%). Soltanto Paesi Bassi (-7,8%), Cina (-4,0%) e Turchia (-2,5%) forniscono contributi negativi.
Questo il commento dell’Istat: “a luglio 2025, l’export si conferma in crescita su base sia mensile, sostenuto dalle sole vendite dirette verso i mercati extra Ue, sia annua. Queste dinamiche sono in parte influenzate da vendite di elevato impatto (cantieristica navale), al netto delle quali si stima un aumento congiunturale dello 0,8% e una crescita tendenziale del 6,1%. Nei primi sette mesi dell’anno, la dinamica tendenziale dell’export è positiva (+2,9%), grazie alle vendite di un numero ristretto di settori; quella dell’import è più sostenuta (+4,8%). L’avanzo commerciale (+30,7 miliardi di euro), quasi totalmente imputabile agli scambi con i Paesi extra Ue, è in riduzione rispetto ai primi sette mesi 2024 (+36 miliardi). Il lieve aumento congiunturale dei prezzi all’import si deve ai rialzi dei prezzi di alcuni prodotti energetici (petrolio greggio ed energia elettrica); su base annua, la flessione si accentua a causa dell’effetto statistico derivante dal confronto con luglio 2024, quando i rialzi dei prezzi dei prodotti energetici furono più marcati”.

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