Wannenes - Asta 25 settembre 2025 (175x100)
Consorzio Collio 2025 (175x100)
SPESA ALIMENTARE

Il vero prezzo del cibo: yogurt (+65%), passata di pomodoro (+51%) e pasta (+42%)

L’Indice Isfa-Impatto Socio-ambientale delle Filiere Agroalimentari, sviluppato da Up2You, svela i costi nascosti, tra ambiente, salute e lavoro

Il prezzo che non vedi, ma che paghi lo stesso. Ogni volta che acquistiamo un vasetto di yogurt, un pacco di pasta o una bottiglia di passata di pomodoro, crediamo di conoscere il prezzo. Ma l’etichetta racconta solo una parte della verità. Secondo l’Indice Isfa, sviluppato da Up2You, società specializzata in sostenibilità ambientale, per Gruppo Food, media company editoriale italiana che si occupa di comunicazione b2b e b2c per il settore alimentare, il costo reale di molti alimenti è ben più alto di quello indicato sullo scaffale: fino al 65% in più, sotto forma di impatti ambientali, sanitari e sociali che ricadono su tutti noi. È un debito invisibile che non pesa solo sul presente, ma anche sul futuro. E l’Indice Isfa, acronimo di Impatto Socio-ambientale delle Filiere Agroalimentari, è il primo strumento italiano che monetizza sistematicamente gli impatti nascosti dei prodotti alimentari, basandosi sul metodo del True Cost Accounting. Articolato in tre pilastri - Ambiente, Nutrizione e Persone - traduce in valore economico gli effetti di diete poco salutari, lo sfruttamento delle risorse naturali e le condizioni di lavoro lungo le filiere, offrendo a imprese, retailer e decisori politici uno strumento concreto per orientare strategie e trasformare il debito ambientale e sociale in opportunità di innovazione e competitività, spiega Up2You.
I dati, basati su medie di settore e letteratura scientifica, mostrano differenze significative tra filiere complesse ed energivore, come latticini e carni, e filiere più corte e sostenibili. Lo yogurt, ad esempio, non costa 4 euro al chilo, ma 6,61 (+65%); la pasta presenta un costo nascosto del +42%, passando da 1,62 euro a 2,30 euro; la passata di pomodoro sale da 2,90 a 4,98 euro (+51%); il pane bianco da 3 a 4,56 euro (+52%); mentre il prosciutto cotto supera i 4,50 euro al chilo di costi esterni, con un aumento del +27% sul prezzo di mercato di 22 euro. Anche le banane convenzionali mostrano un extra costo del +32%, che scende al 19% nel caso delle banane Altromercato, grazie a pratiche più sostenibili. Tra i prodotti più virtuosi, i piselli surgelati, con un costo nascosto di soli 0,80 euro al chilo (+20%).
“Ogni alimento ha un prezzo reale più alto di quello pagato alla cassa. La differenza, oggi, la stiamo pagando come collettività e in parte la pagheranno le generazioni future. Rendere visibili questi costi nascosti significa fornire al settore agroalimentare, e alla politica, gli strumenti per trasformare il problema in opportunità”, sottolinea Alessandro Broglia, chief sustainability officer Up2You.
I risultati dell’Indice di Impatto Socio-ambientale delle Filiere Agroalimentari sono stati presentati in anteprima nazionale a “Food Social Impact 2025”, l’evento annuale, andato in scena nei giorni scorsi, a Milano, organizzato da Gruppo Food, e dedicato a “True food cost accounting: misurare l’impatto per governare il cambiamento nella filiera agroalimentare”. A confronto figure di riferimento dell’industria e della distribuzione si sono confrontate sulla sfida comune: ridurre gli effetti negativi lungo la filiera e costruire modelli di crescita più equi e resilienti.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli