
“Dal primo gennaio 2026 la Cun (Commissione unica nazionale) diventerà il luogo in cui agricoltori e compratori stabiliranno il giusto prezzo del grano. Inoltre il 29 settembre Ismea pubblicherà i costi medi del grano in Italia, affinché non ci sia più concorrenza sleale sul mercato”. È quanto annunciato, oggi, dalla Cabina di regia sul Pnrr a Palazzo Chigi a Roma (e dalla cui revisione dei fondi è stato previsto un aumento di 2 miliardi per l’agricoltura, ndr) dal Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha così accolto le istanze manifestate dalla protesta del “popolo del grano” nelle piazze italiane, guidata dalla Coldiretti.
Un corteo partito dal lungomare di Bari, cuore del “Granaio d’Italia”, dove decine di migliaia di imprenditori agricoli sono scesi in piazza anche a Palermo, Firenze, Rovigo e Cagliari, per protestare contro il boom di importazioni dall’estero, a causa delle quali il prezzo del prodotto italiano è crollato a 28 euro al quintale, con un calo del 30% in un anno, tornando ai livelli pre-guerra in Ucraina, mentre i costi di produzione sono aumentati del 20% dal 2021. Un chilo di pasta oggi viaggia sui 2 euro, ma agli agricoltori vengono riconosciuti appena 28 centesimi al chilo di grano: una situazione che mette a rischio la sopravvivenza di oltre 130.000 aziende agricole impegnate nella coltivazione, ma anche un patrimonio territoriale di 1,2 milioni di ettari minacciati dall’abbandono e dalla desertificazione.
Del resto la Coldiretti era stata chiara: per affrontare la situazione l’associazione di categoria aveva proposto al Governo alcune richieste, tra cui proprio l’istituzione immediata della Commissione Unica Nazionale (Cun) del grano duro e la necessità che Ismea pubblicasse i costi medi di produzione, in trasparenza e dando un riferimento certo per i controlli. Il presidente Ettore Prandini è in intervenuto in collegamento da Palazzo Chigi con la manifestazione degli agricoltori del grano in corso a Bari, dove ha riferito di aver incontrato Lollobrigida e di aver chiesto fra le altre cose (nel focus le misure a sostegno del grano da parte del Governo) “un ulteriore sforzo rispetto alle risorse già stanziate per dare una risposta concreta, quindi uno stanziamento di 40 milioni di euro l’anno per sostenere la filiera del grano”. Ha poi sottolineato che “occorre una pianificazione per arrivare a un giusto reddito per i nostri agricoltori, che, purtroppo, non avviene nella filiera del grano e nel settore cerealicolo” e di “mettere fine alle speculazioni sul rilevamento del prezzo, potenziando gli uffici di Ismea per non andare mai sotto i costi di produzione”. Mentre sul tema delle importazioni, ha aggiunto, “occorre reciprocità. Quest’anno i canadesi potranno esportare grano duro senza pagare nulla in termini di tassazione ed è inaccettabile perché hanno costi di produzione più bassi e coltivano con un sistema illecito in Italia, quindi è una concorrenza sleale, per questo occorre un sistema di reciprocità nell’import”.
In collegamento con le piazze di Bari e Palermo, è intervenuto anche il Ministro Francesco Lollobrigida che ha ricordato come “il grano duro italiano non è soltanto una coltura, ma rappresenta la nostra identità” e di come nel 2024 siano stati garantiti dal Governo “30 milioni di euro per i contratti di filiera, coprendo oltre 130.000 ettari per circa 9.000 aziende agricole”, annunciando, poi, che “con Coltivaitalia destiniamo altri 300 milioni di euro per sostenere le filiere cerealicole e rafforzare la sovranità alimentare”. E ancora: “c’è stato un periodo in cui i produttori sono stati in balia del più forte, è l’ora di invertire la rotta - ha detto - crediamo nella concorrenza, ma in quella leale, basata sulla reciprocità dei costi di produzione e sulla possibilità di individuare un prezzo equo. Per questo da gennaio la Cun diventerà il luogo in cui gli agricoltori e i compratori stabiliranno il giusto prezzo del grano. Serve trasparenza e correttezza nei rapporti di filiera e per questo avvieremo anche controlli serrati alle frontiere, perché il grano importato rispetti tutti gli standard che i nostri agricoltori garantiscono”.
In ogni caso l’associazione degli imprenditori agricoli ha espresso la propria soddisfazione per l’impegno assunto dal Ministro dell’Agricoltura sui temi al centro della protesta. Positivo è l’annuncio sulla pubblicazione che sarà fatta il 29 settembre dei costi medi di produzione di Ismea: uno strumento essenziale per dare certezze - spiega Coldiretti - rafforzare i controlli e applicare in modo pieno la legge contro le pratiche sleali, e ben accolto è anche l’impegno a istituire la Cun sul grano duro, necessaria per superare le borse merci locali, fermare le speculazioni e costruire un meccanismo trasparente e partecipato di formazione del prezzo. Bene anche l’annuncio di 40 milioni da destinare ai contratti di filiera, che rappresentano oggi lo strumento più concreto per dare stabilità e reddito agli agricoltori, coinvolgendo anche il mondo dei pastai in un impegno condiviso per la qualità e la trasparenza.
Focus - Le misure del Governo a sostegno del grano
Commissione Unica Nazionale (Cun) del grano duro: sarà istituita formalmente dal 1 gennaio 2026, superando le borse merci locali, per garantire trasparenza e stabilità nella formazione dei prezzi.
Contratti di Filiera: stanziati 30 milioni di euro nel 2024 per il fondo grano duro e previsti ulteriori fondi, fino a coprire 400.000 ettari con il supporto del fondo Sovranità alimentare di Coltivitalia da 300 milioni di euro.
Giusto prezzo e stop alle pratiche sleali: Ismea pubblicherà i dati sui costi medi di produzione; l’Icqrf rafforzerà i controlli contro i prezzi sottocosto.
Credito d’imposta alle industrie: introdotto un incentivo da 10 milioni di euro per le imprese di trasformazione che lavorano cereali nazionali con contratti di filiera.
Ricerca e innovazione con il Crea: avvio di un piano di ricerca su varietà più produttive e resilienti, con attenzione a Tea e irrigazione di precisione.
Controlli e tracciabilità sul grano estero: rafforzato il sistema dei controlli e potenziati gli strumenti di tracciabilità per garantire pieno rispetto degli standard e trasparenza sull’origine.
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