02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)
L’ALLARME

Rapporto Unicef: per la prima volta l’obesità infantile supera la denutrizione nel mondo

Non si tratta più solo di bambini che non mangiano abbastanza, ma anche di milioni di giovani che mangiano male. Tra le cause, il marketing aggressivo
BAMBINI, DENUTRIZIONE, GIOVANI, MALNUTRIZIONE, MARKETING DIGITALE, OBESITA', UNICEF, Non Solo Vino
Credit: Facebook Unicef/Karimova

In un mondo in cui la malnutrizione infantile è spesso associata alla fame e alla denutrizione, un nuovo allarme globale sta emergendo con forza: l’obesità. Non si tratta più soltanto di bambini che non mangiano abbastanza, ma anche di milioni di giovani che mangiano troppo, o peggio, male. Lo rivela il nuovo rapporto Unicef “Feeding Profit: How food environments are failing children” - “Nutrendo il profitto: come gli ambienti alimentari stanno danneggiando i bambini”, pubblicato, nei giorni scorsi, e che evidenzia come l’obesità abbia superato la denutrizione come forma più diffusa di malnutrizione tra bambini e adolescenti in quasi tutte le regioni del pianeta. Un cambiamento epocale che impone una riflessione urgente sulle abitudini alimentari, sull’influenza del marketing e sulle responsabilità dei governi nel garantire ambienti alimentari sani e accessibili.
In questo scenario globale in rapida trasformazione - evidenzia il nuovo rapporto Unicef - 1 bambino su 5 tra i 5 e i 19 anni è in sovrappeso e 1 su 10 ha obesità, pari rispettivamente a circa 391 e 188 milioni di giovani. Queste condizioni non solo compromettono la salute attuale dei bambini, ma li espongono a malattie potenzialmente letali in età adulta. Il sovrappeso si verifica quando il peso corporeo è significativamente superiore a quello considerato sano in base all’età, al sesso e all’altezza, mentre l’obesità rappresenta una forma più grave, associata a un rischio aumentato di sviluppare resistenza all’insulina, ipertensione, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore.
Sebbene la denutrizione resti una minaccia concreta in contesti di crisi e conflitti, il numero di bambini in sovrappeso è quadruplicato nei Paesi a basso reddito tra il 2000 e il 2022, segno di un cambiamento profondo negli ambienti alimentari. Secondo l’Unicef, questa tendenza è alimentata da un mercato dominato da cibi ultra-processati, ricchi di zuccheri, grassi e additivi, resi accessibili e desiderabili da un marketing aggressivo, soprattutto digitale. Un sondaggio globale condotto su 64.000 giovani ha rivelato che il 75% ha visto pubblicità di snack e bevande zuccherate nell’ultima settimana, e il 60% ha dichiarato che queste pubblicità hanno aumentato il desiderio di consumarli. Anche in Paesi colpiti da conflitti, il 68% dei giovani ha riferito esposizione a tali annunci, dimostrando quanto pervasivo e influente sia il sistema alimentare attuale.
“Quando parliamo di malnutrizione, non ci riferiamo più soltanto ai bambini sottopeso - dichiara la direttrice esecutiva dell’Unicef, Catherine Russell - l’obesità è una preoccupazione crescente che può compromettere la salute e lo sviluppo dei bambini. I cibi ultra-processati stanno progressivamente sostituendo frutta, verdura e proteine, proprio in un momento in cui la nutrizione svolge un ruolo fondamentale nella crescita, nello sviluppo cognitivo e nella salute mentale dei più piccoli”.
I dati rivelano livelli preoccupanti di obesità infantile in diverse isole del Pacifico, dove la percentuale di ragazzi tra i 5 e i 19 anni affetti da obesità ha raggiunto il 38% a Niue, il 37% nelle Isole Cook e il 33% a Nauru, valori più che raddoppiati rispetto al 2000, principalmente a causa del passaggio da diete tradizionali a regimi alimentari economici basati su cibi importati ad alta densità calorica. Anche nei Paesi ad alto reddito si registrano tassi elevati: in Cile il 27% dei giovani è obeso, mentre negli Stati Uniti e negli Emirati Arabi Uniti la percentuale è del 21%.
Il rapporto lancia un appello ai governi per trasformare gli ambienti alimentari e assicurare accesso a cibo nutriente: servono politiche obbligatorie su etichettatura, marketing e tassazione, divieti di vendita di cibo spazzatura nelle scuole, protezione delle politiche pubbliche dall’influenza dell’industria alimentare e programmi di protezione sociale per garantire l’accesso a diete nutrienti. Senza interventi, l’impatto economico globale dell’obesità potrebbe superare i 4 trilioni di dollari l’anno entro il 2035. In Perù, i costi sanitari legati all’obesità superano già i 210 miliardi di dollari. In risposta, Paesi come il Messico hanno vietato la vendita di cibi ultra-processati nelle scuole, migliorando l’alimentazione di oltre 34 milioni di bambini.
“In molti Paesi stiamo assistendo al doppio fardello della malnutrizione: la coesistenza di ritardo nella crescita e obesità. Questo fenomeno richiede interventi mirati. Ogni bambino deve poter accedere a un’alimentazione nutriente e accessibile per sostenere la sua crescita e il suo sviluppo. Abbiamo urgente bisogno di politiche che aiutino genitori e tutori ad avere accesso a cibi sani e nutrienti per i propri figli”, conclude Russell.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli