
Vertice qualitativo del mondo della Barbera d’Asti e del Monferrato, il Nizza Docg è una denominazione giovane, ma già riconosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale, con una produzione in costante crescita dal 2014 (anno del riconoscimento della Docg) con 1.093.892 bottiglie vendute nel 2024 (+5% sul 2023) per un giro d’affari arrivato a 30 milioni di euro, di cui il 55% all’export ed esclusivamente in fascia Horeca, e con una presenza in oltre 40 mercati differenti. E che, a partire dal 2026, si appresta ad aver un Consorzio tutto suo. È la decisione presa e condivisa tra il Consorzio della Barbera d’Asti e dei Vini del Monferrato e l’Associazione Produttori del Nizza, che segna un passaggio decisivo per il futuro della denominazione, la cui tutela e promozione è oggi ripartita tra i due enti.
Un traguardo che guarda al futuro, ma che affonda le radici nel recente passato: dal riconoscimento nel 2000 della sottozona all’interno della Barbera d’Asti Superiore alla nascita nel 2002 dell’Associazione Produttori del Nizza (con pochi soci, e che oggi ne conta, invece, 95, custodi e valorizzatori dei vini prodotti nei 18 comuni intorno a Nizza Monferrato), con il successivo ingresso nella Docg Barbera d’Asti nel 2008 con un disciplinare più rigoroso, fino alla tappa fondamentale del 2014, con la nascita ufficiale della denominazione Nizza Docg. Parallelamente, l’Associazione ha promosso la zonazione del territorio - realizzata con la collaborazione del “cartografo del vino” Alessandro Masnaghetti - che ha portato alla mappatura dei Cru, e ha lavorato per creare un gruppo coeso di produttori capaci di crescere insieme, puntando su qualità, identità e promozione condivisa.
“Un momento storico per tutti noi - ha commentato Stefano Chiarlo, presidente dell’Associazione Produttori del Nizza e alla guida della storica cantina Michele Chiarlo (che, tra i suoi “gioielli”, nel Monferrato, custodisce l’Art Park La Court, un museo a cielo aperto di arte contemporanea con opere di grandi artisti come Emanuele Luzzati e Ugo Nespolo immerse tra i vigneti) - in poco più di vent’anni siamo passati dall’essere un piccolo gruppo di pionieri ad un’Associazione che oggi raccoglie quasi cento produttori. Abbiamo costruito insieme un’identità forte e ambiziosa, condividendo visione e sacrifici, e la nascita del Consorzio ci permetterebbe di compiere un ulteriore passo di crescita e di responsabilità. Sono commosso e felice perché questa scelta non riguarda solo il presente, ma soprattutto il futuro. Significa dare al Nizza Docg gli strumenti per crescere ancora, per custodire e raccontare il nostro territorio, e per attestarlo definitivamente tra le grandi denominazioni vinicole italiane”.
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