Trento brinda a un’ottima annata. Con Baccini un finale da showman … Sale piene alle degustazioni dei sommelier e folla nelle cantine. La voce soul (e gli amori spumeggianti) di Mario Biondi. La nuova architettura tra le botti e la satira di Porcelli Safonov...Mandorle, zafferano, farina e salsa pop-blues. Il Trentodoc Festival si chiude tra mille sapori e un mare di applausi. Sale piene e grande partecipazione anche nelle attività extra, dai “Tasting” delle bollicine di montagna alle visite in cantina che promuovono l’enoturismo. E, accanto, il fitto programma di incontri culinari e culturali. “Una formula azzeccata che ci entusiasma”, ha commentato Stefano Fambri, presidente dell’Istituto Trentodoc. E nel giorno finale, l’agenda è stata ricca. Sul tema carne e sostenibilità dibattito tra i ristoratori Matteo e Riccardo Vergine (Grow Restaurant), Alessandro Rossi (Il Gabbiano), Roberto Conti (Casa Camperio) e Giovanni Ballardini, presidente di Macellerie di montagna. I suggerimenti per i consumatori? Scegliere carne etica, limitare il consumo, puntando sulla qualità. Tornare alla tradizione (re)imparando a cucinare tagli diversi, tra cui il quinto quarto. E leggere bene le etichette. La novità? I corsi che stanno riavvicinando i giovani alle piccole macellerie. “In un secolo la popolazione mondiale è cresciuta di otto volte”, dice Luca Molinari, architetto, professore di Teoria della progettazione all’Università Vanvitelli di Napoli. Le cantine sono oggi dei capolavori di architettura. «Il Novecento è stato il secolo del cemento, c’era da dare una casa a tutti. Oggi è necessario costruire un dialogo alla pari con la natura, senza consumare i territori. Molti miei studenti sono affascinati dalle rovine, si confrontano con i luoghi abbandonati destinandoli a nuovi usi». E anche nel finale non è mancato l’intrattenimento. “Alla gente piace parlare con gli sconosciuti”, dice la storyteller satirica Arianna Porcelli Safonov, dal 6 ottobre nel podcast RaiPlay sound Famiglia e altre cose velenose, in cui a modo suo demolisce la famiglia di oggi alle prese con dinamiche di genere nuove come pure il rapporto con il cibo. “Il padre è una pianta grassa, i bambini semidei, i nonni non vanno fatti allontanare troppo dalla circoscrizione”. Come liberarsi di tutto questo? “Non vedo l’ora di essere in una RSA dove ti tolgono i documenti, ti imboccano e ti allacciano le scarpe, ma soprattutto i parenti li vedi una volta la settimana e non li riconosci”. Le mandorle e lo zafferano (con farina e burro) sono quelli della torta preparata dalla pastry chef Silvia Biasoli. Ricetta originale di Nora Ephron, figura poliedrica della New York del secolo scorso, (ri)proposta al pubblico italiano da Angela Frenda, responsabile editoriale di Cook (Corriere della Sera) con una bio dal titolo intrigante: Una torta per dirti addio (Guido Tommasi Editore-Datanova) presentato nell’ultima giornata della rassegna. “Raccontò il divorzio da Carl Bernstein, il giornalista dello scandalo Watergate, in “Affari di cuori” e il successo fu travolgente”. Una pioniera, Ephron. “Con lei nasce il femminismo gastronomico, in cui l’impegno intellettuale si fonde con la passione per la cucina con l’obiettivo di raccontare con stile la società come nei film che ha diretto: C’è posta per te, Vita da strega, Julie & Julia”, dice Frenda. Malata, invitò gli amici per l’ultimo party di addio. “Attenta ai dettagli - conclude la scrittrice -, organizzò i suoi funerali. Ogni invitato ricevette un libriccino con le sue ricette, che ho raccolto nel libro”. Musica con Mario Biondi. A colloquio con Luciano Ferraro, direttore artistico del Festival e vicedirettore del Corriere, traccia le gioie (e le pene) di un successo partito dall’Inghilterra con la hit This is what you are. E dice: “Un brano registrato con leggerezza, senza crederci troppo. Oggi mi fermano per strada cantando sha la la la”. Il prossimo tour partirà il 5 maggio “come una nuova annata del vino tra tante aspettative”, ha concluso l’artista che ha anche raccontato la sua famiglia composta di dieci figli. Ha chiuso il Festival Francesco Baccini con uno show di grandi successi al pianoforte: “Mi dicevano: l’ironia non vende, ma in realtà ho venduto milioni di dischi. Presto uscirà il mio prossimo album. È stata un’assenza lunga, ma non avevo nulla da dire”. Evviva la schiettezza.
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