La scelta della cultura che batte il pessimismo … La quarta edizione del Trentodoc Festival è stata la più attrattiva e coinvolgente di sempre...L’edizione del Trentodoc Festival più attrattiva e coinvolgente di sempre. Giunto alla quarta tappa del suo percorso, il Festival delle bollicine di montagna ha registrato il tutto esaurito in ogni evento, dai dibattiti agli spettacoli, dalle degustazioni agli incontri con gli chef. È stata la prova di maturità di una manifestazione in continua progressione che ha fatto arrivare in città e provincia appassionati da tutta Italia. La formula (messa a punto con il traino del Corriere della Sera) che unisce conoscenza del vino e intrattenimento, riflessione e approfondimenti, si è dimostrata vincente. Il Festival è diventato, anno dopo anno, un punto di riferimento per enoturisti e degustatori, grazie anche al continuo impegno didattico dei sommelier dell’Ais. L’intervento di un divulgatore scientifico come Telmo Pievani sulla montagna e i cambiamenti climatici, l’analisi dello stato dell’arte sull’intelligenza artificiale dell’esperto Riccardo Luna, le indagini scientifiche di Vincenzo Russo su neuromarketing e scelte dei consumatori, hanno avuto come sfondo le mutazioni in corso nel mercato del vino. Una fase non semplice, tra dazi e riduzione dei consumi, ma che ha trovato nell’evento di Trento una iniezione di ottimismo, fiducia e speranza. Il modo di comunicare il vino, moderno e privo di linguaggi tecnici, che ha trasmesso questo Festival, indica la direzione da prendere per rendere sempre più il prodotto vino accessibile anche alle ultime generazioni. La cultura del vino, tra storia e musica, letteratura e arte, è un’arma potente contro il pessimismo di chi pensa che il vino sia destinato ad un futuro tra dealcolati e drink multiformi. La crescita poderosa nell’ultimo decennio del Trentodoc è la linfa di questo Festival, che continuerà a rinnovarsi e a stupire.
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