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Corriere della Sera

Vinitaly Usa, slalom tra i dazi. La corsa di duemila etichette con Kristian Ghedina … L'evento del vino italiano a Chicago il 5 e 6 ottobre. Il ministro Lollobrigida: spinta al settore. Matteo Lunelli (Ferrari): gli sparkling tengono...L’Italia del vino fa slalom negli Stati Uniti, cercando di aggirare gli ostacoli, dai dazi al calo dei consumi. Tocca a 250 tra cantine, gruppi regionali e consorzi, mettersi alla prova sulla “pista” di Chicago, in occasione di Vinitaly Usa (domani e lunedì al Navy Pier), incontrando 1.500 tra buyer e importatori, con un’offerta di 2.000 etichette. 16 masterclass e 35 talk sulle questioni più scottanti del settore. L’ambasciatore dell’evento sarà un campione che, slalom dopo slalom, è salito 33 volte sul podio della Coppa del mondo, il cortinese Kristian Ghedina. Con lui, oltre al vertice di Veronafiere (dal presidente Federico Bricolo all’ad Barbara Ferro) ci sarà Francesco Lollobrigida. “A Chicago vogliamo lanciare un messaggio positivo - dice il ministro dell’Agricoltura - i nostri vini sono i migliori al mondo per rapporto qualità-prezzo. Bisogna mantenere la calma, vedremo gli effetti dei dazi americani, ma sono certo che faremo bene. Il governo è come sempre al fianco di questo settore». «In un contesto complesso - spiega Bricolo - Vinitaly Usa è un presidio fondamentale per il vino italiano negli Stati Uniti”. Lo pensa anche Matteo Lunelli, presidente del gruppo di famiglia con marchi come Ferrari (Trentodoc) e Bisol (Prosecco Docg), tra gli espositori a Chicago. Quanto complessa sia la fase, lo dicono i numeri. Spiega Lunelli, che è anche presidente di Altagamma: “I dati di consumo del mercato americano non sono positivi, il report dei distributori indica una flessione pari all’8,7% a volume e all’8,5% a valore nel primo semestre del 2025. Diversi sono i dati dell’import, che incorporano le scorte accumulate prima del “Liberation day” di Trump ad agosto: +6% a volume nel primo semestre e un-1% a valore. A luglio il contraccolpo: -30%, con lo sparkling italiano a -12%”. Un mercato tutt’altro che roseo. Le cause: “Declino dei consumi, calo del potere d’acquisto del consumatore, crescente attenzione ai temi salutistici e di bevande alternative a basso contenuto alcoolico che rubano spazio ai vini. E svalutazione del dollaro. Reggono meglio i vini di fascia più alta e il mondo degli sparkling, il Prosecco continua ad avere una buona tenuta”. Come conquistare nuovi traguardi in questo slalom nella crisi?. “La sfida è il valore - dice Lunelli -. Il mondo del vino deve raccontare i propri territori, è questo l’obiettivo di Vinitaly Usa, dobbiamo far comprendere agli americani le denominazioni, il Trentodoc con le bollicine di montagna, il Prosecco Docg di Conegliano-Valdobbiadene, e in generale tutta l’unicità del vino italiano. È il solo modo per giustificare gli aumenti che partiranno ora a causa dei dazi. I quattro anni di partnership di Ferrari nella F1 hanno aiutato molto a farci conoscere nel mondo, continueremo a investire. Con Bisol vendiamo 2 milioni di bottiglie di Prosecco negli Stati Uniti nella fascia più alta,proseguiremo il nostro impegno. Vinitaly Usa è l’occasione per raccontare sempre meglio il vino italiano. C’è ancora molto da fare, sulle bollicine in particolare”.

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