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VINO & AMBIENTE

Ad Herita Marzotto Wine Estate, sempre più sostenibile, il “Sustainability Award” 2025

Il grande gruppo vinicolo è il n. 1 nell’integrare sostenibilità, finanza e innovazione nel business. In classifica anche Umani Ronchi e Valdo Spumant
BUSINESS, CARBON NEUTRALITY, FINANZA, HERITA MARZOTTO WINE ESTATES, INNOVAZIONE, SOSTENIBILITA, SUSTAINABILITY AWARD, UMANI RONCHI, VALDO SPUMANTI, Italia
Ad Herita Marzotto Wine Estate il “Sustainability Award” 2025

Dopo l’annuncio del conseguimento della Carbon Neutrality per l’esercizio finanziario 2024, diventando la prima azienda vitivinicola italiana a raggiungere questo ambizioso traguardo, Herita Marzotto Wine Estates, uno dei principali player del settore vitivinicolo italiano ed internazionale, si è aggiudicata anche il gradino più alto del podio ai “Sustainability Award” 2025, edizione n. 5, di scena nei giorni scorsi a Milano. Il gruppo - che riunisce alcune delle tenute più importanti del vino italiano (da Santa Margherita in Veneto a Kettmeir in Alto Adige, da Ca’ del Bosco in Franciacorta a Lamole di Lamole e Vistarenni in Chianti Classico, da Cà Maiol nel Lugana a Torresella nel Veneto Orientale, da Sassoregale in Maremma a Cantine Mesa in Sardegna, passando per Roco Winery, in Oregon, ndr), con un giro d’affari di oltre 248 milioni di euro e oltre 25 milioni di bottiglie vendute nel 2024 in oltre 90 Paesi del mondo - è stato, infatti, riconosciuto come “Leader Esgfi”, ovvero il vincitore assoluto della rassegna che premia la qualità dell’integrazione tra sostenibilità, finanza e innovazione nel proprio modello di business, “distinguendosi per l’impegno verso la sostenibilità ambientale, grazie a pratiche agricole responsabili, uso di energie rinnovabili e progetti di compensazione certificati”, come si legge nelle motivazioni. Ideati da Kon Group e promossi in collaborazione con Elite, Azimut e Open-es, i “Sustainability Award” rappresentano un punto di riferimento nel panorama italiano per la valutazione delle performance Esg (Environmental, Social, Governance) delle imprese, con una metodologia di assegnazione oggettiva e trasparente dal momento che le valutazioni si basano esclusivamente su algoritmi matematici. E con un obiettivo di fondo: aumentare il livello di consapevolezza delle aziende sul fatto che la sostenibilità non può più essere considerata un argomento a sé stante, ma ha molteplici implicazioni con tutti gli aspetti della gestione aziendale e una visione integrata è ormai possibile e doverosa.
“Per noi che siamo in agricoltura, e siamo pertanto in prima linea a fronteggiare il cambiamento climatico, è imprescindibile lavorare per ridurre le emissioni, privilegiare l’approvvigionamento di energia pulita, meglio ancora se autoprodotta tramite fotovoltaico, biomasse o geotermico, e prestare grande attenzione al risparmio idrico, per ridurre l’impronta idrica che utilizziamo all’interno del nostro processo produttivo - ha detto l’ad Herita Marzotto Wine Estates, Andrea Conzonato - vogliamo davvero impegnarci in modo trasparente e dimostrabile, per essere un faro per tutto il comparto e per il made in Italy che vogliamo promuovere”.
In totale sono state 344 le aziende le cui performance sono state analizzate, alcune tra le più importanti d’Italia come - limitatamente al mondo wine & food - Eataly, eccellenza italiana che unisce ristorazione, vendita e cultura del cibo, vincitrice della “Top 100 Esg Excellence” nella categoria “Governance”, e Ferrarelle, leader nel settore delle acque minerali e delle bevande analcoliche, al vertice della “Top 75 Esg Performances” di nuovo nella categoria “Governance”. Graduatoria quest’ultima che ha selezionato le migliori 75 imprese che, partecipando a più edizioni, hanno ottenuto i più significativi incrementi del rating Esg ed entro la quale troviamo di nuovo il vino: fanno parte della lista, infatti, Umani Ronchi, cantina leader delle Marche, guidata da Michele Bernetti, con 230 ettari vitati per oltre 3 milioni di bottiglie - e Valdo Spumanti - una delle realtà più importanti del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, con 155 ettari a vigneto, più una nutrita schiera di conferitori, per una produzione complessiva di 9 milioni di bottiglie all’anno. In un raggruppamento che vede anche Cirfood, una delle maggiori imprese italiane attive nella ristorazione e nel welfare alle aziende, e Sogegross, gruppo operante nella grande distribuzione organizzata all’ingrosso con la formula del cash and carry e al dettaglio.

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