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DA DOMANI ALL’11 NOVEMBRE

“Merano WineFestival” 2025, il “salotto buono” dove incontrare le migliori cantine italiane

Sul “red carpet”, con la regia di Helmuth Köcher, i “WineHunter Platinum Awards”, i “Cult Oenologist” e le “WineHunter Stars” (tra le quali WineNews)

Archiviata la vendemmia, a partire dall’ultimo raccolto che ora riposa in cantina, per il vino italiano è tempo di riflettere sul futuro che verrà, in un mondo che cambia, tra calo dei consumi, nuovi stili di vita, sfida climatica e la necessità di competere sui mercati globali. Lo fa a “Merano WineFestival” 2025, il “salotto buono” dell’Italia del vino, che, da domani all’11 novembre, con la regia del patron Helmuth Köcher, riunisce a Merano l’eccellenza enologica e gastronomica italiana ed internazionale, per incontrare gli addetti ai lavori, ma anche gli eno-appassionati, in arrivo da tutta Italia tra i vigneti dell’Alto Adige, immersi nella magia spettacolare del foliage autunnale. Ed è questa la cornice che vede sfilare sul “red carpet” dell’edizione n. 34, dedicata a “Vision: Wine & Food Creators” - ovvero i “creatori del mondo enogastronomico” che hanno di fronte tante sfide, come ha spiegato, a “tu per tu” con WineNews, da Köcher - oltre 1.000 cantine (i cui vini, più di 2.000, per la prima volta, si potranno anche acquistare, e che incontreranno i buyers in collaborazione con Agenzia Ice) e 130 produttori di cibo (per un totale di 1.300 aziende), tra degustazioni, show cooking, masterclass e talk. Ma anche 100 vini da tutte le regioni d’Italia in lizza per i “WineHunter Platinum Awards”, i 10 “Cult Oenologist” italiani del 2025, e le “WineHunter Stars”, 8 personalità di spicco nel mondo enogastronomico premiate perché capaci di illuminarlo con la loro passione, dedizione e straordinario impegno, con la guest star, Andrea Bocelli, tenore-vigneron con la Bocelli 1831 a Lajatico in Toscana, e WineNews tra i premiati.
L’edizione 2025 del Merano WineFestival si ispira al tema “Vision: Wine & Food Creators”, un omaggio ai produttori come autentici artefici del futuro del gusto. In un mondo in continua trasformazione, il Festival sceglie di celebrare coloro che, con intuizione e coraggio, sanno guardare oltre il presente, costruendo una nuova idea di vino e di gastronomia fondata su identità territoriale, innovazione e sostenibilità. Una tematica che, domani, 7 novembre, viene approfondita nelle sue molteplici sfaccettature nei panel che compongono il Summit “Respiro e Grido della Terra” al Teatro Puccini con i saluti introduttivi di Helmuth Köcher e Julien Dumercq, direttore della International Viticulture and Enology Society (Ives), seguiti da quattro panel scientifici nel campo della viticoltura e dell’enologia curati da Ives. A seguire, si parla di “Evoluzioni digitali in cantina”, tra negozi virtuali e agricoltura di precisione, con le esperienze di Riccardo Valletti di Connected Reality e di Alex Terzariol ed Elisabetta Ripamonti di MMDesign. Il Summit prosegue l’8 novembre con il panel “Dall’Italia al mondo: Merano WineFestival verso i mercati del futuro” sulla capacità dei produttori italiani di aprirsi ai mercati internazionali strategici quali Brasile, Canada, Cina, Georgia e Giappone. A seguire, la proiezione dei film “Born to celebrate” e “Future is our heritage” diretti dal regista Carlo Guttadauro, che vedono protagonisti rispettivamente Cantina Colterenzio e Cantina Monsupello. I talk si concentrano, invece, sul legame tra vino e territorio: il 7 novembre il “Premio Maestri Italiani Ambasciatori del Made in Italy” seguito da “Dal vigneto al territorio: strategie per un enoturismo di qualità” con Enrica Cotarella, alla guida con Dominga e Marta di Famiglia Cotarella, promosso dalla testata “Wine Life & Travel”, e l’8 novembre la presentazione del progetto enoturistico Wine2Stay a cura della giornalista tedesca Susanne Wess.
Sempre domani, 7 novembre, il rinnovato Teatro Puccini di Merano, ospita le attesissime cerimonie di premiazione, con la consegna dei diplomi dei “WineHunter Award Platinum” alle eccellenze delle categorie Wine, Food, Spirits e Beer della Guida “The WineHunter” 2025, la proclamazione dei 10 “Cult Oenologist” (da Franco Bernabei a Nicola Biasi, da Stefano Chioccioli a Riccardo Cotarella, da Giuseppe Caviola a Luca D’Attoma, da Emiliano Falsini a Carlo Ferrini, da Donato Lanati a Vincenzo Mercurio), e i 6 prestigiosi “Honour Awards” alla Conquista, al Territorio, alla Famiglia, all’Innovazione, alla Genialità e alla Creatività, presentati dal giornalista Andrea Radic, che saranno rispettivamente assegnati a Braida, al Consorzio del Vulture, alla famiglia Ceraudo, a Vivai Rauscedo, a Hans Terzer e ad Antichi Poderi Jerzu. A seguire, l’esclusiva cena di gala con le “WineHunter Stars”: il premio come “Miglior Winemaker” va al celebre enologo Franco Bernabei; nella categoria “Miglior Wine Manager” viene premiato Sebastien Ferrara, direttore e capo sommelier del ristorante Enrico Bartolini al Mudec di Milano (3 Stelle Michelin); la “WineHunter Star” nella categoria “Wine Producer” va ad Andrea Bocelli per aver trasformato l’azienda di famiglia, Bocelli 1831, in un simbolo di eccellenza italiana; il premio al “Miglior Wine & Food Journalist” da quest’anno prevede due categorie: per la carta stampata si aggiudica la WineHunter Star la direttrice de “Il Gusto”, Eleonora Cozzella, mentre per le testate online il premio va ad Alessandro Regoli, fondatore e direttore WineNews; il premio come “Miglior Wine Artist” omaggia Riccardo Schweizer, artista poliedrico e visionario che ha saputo intrecciare arte e vino nelle iconiche etichette realizzate per Franz Haas, con la figlia Barbara Schweizer, custode del suo straordinario lascito creativo, a ritirare il premio al Kursaal; infine, la “Food Star” di Merano WineFestival 2025 è Antonino Cannavacciuolo, uno degli chef più celebri e amati d’Italia, 3 stelle Michelin con Villa Crespi a Orta San Giulio; e la “Communication Star” va a uno dei giornalisti e critici più autorevoli del settore a livello globale, che ha contribuito al riconoscimento e al successo dei vini italiani nel mondo: James Suckling.
L’Hotel Terme Merano è, invece, il luogo di riferimento per le masterclass. Si inizia sempre domani con le annate vintage di alcuni grandi bianchi della Campania, la verticale di Trebbiano Spoletino Prefillossera, il focus sui vini della Costa Toscana a cura del Master of Wine Andrea Lonardi e quello sui vini croati del Quarnaro, “Regione Europea della Gastronomia” 2026. Le degustazioni dell’8 novembre spaziano, invece, dall’Alto Adige alla Franciacorta, dall’Oltrepò Pavese alla Sardegna, con l’incursione in Georgia alle origini del vino, il focus sull’importanza dei calici con Italesse, la masterclass “Struttura sì … ma con ingegno” di Luca D’Attoma e, infine, una degustazione speciale dell’intramontabile Solaria Ionica 1959. Il 9 novembre, la verticale dedicata ad Ampelio Bucci, fuoriclasse del Verdicchio di Jesi recentemente scomparso; il focus sui vini con affinamento underwater; il confronto tra Georgia e Rauscedo; il viaggio nell’enologia greca con “I Vini del Cuore”. Spazio anche al Veneto con un confronto tra Valpolicella e Soave e il focus sul Valdobbiadene di Adami, per poi approdare nelle isole con i vini del Carignano del Sulcis e della Costiera Amalfitana. Il 10 novembre, infine, le celebrazioni dei 25 anni di Domaines Paul Mas e dei 50 anni della vigna di Anfiteatro della cantina toscana Vecchie Terre di Montefili; l’eleganza alpina del Pinot Nero tra Austria, Svizzera e Alto Adige; e poi Collio, Moldavia, “Vini d’Abbazia” con protagoniste le cantine e le abbazie che dal Medioevo hanno salvaguardato vino e vitigni altrimenti oggi scomparsi; e la degustazione dedicata all’Award Dolcissimo, a cura di Angelo Carrillo ed Elvis Costa.
Nella GourmetArena, la sezione “Culinaria” rappresenta l’anima gastronomica del Merano WineFestival, un universo dove l’eccellenza enologica incontra l’arte del cibo. Qui, dal 7 al 10 novembre si celebra la creatività di 130 produttori artigianali, insieme agli interpreti più innovativi della cucina italiana contemporanea. Lungo il percorso espositivo, profumi e sapori raccontano storie di territorio, sostenibilità e passione, in un dialogo costante con i vini selezionati da “The WineHunter”. Al centro, la “CampaniaFelix” con un programma di showcooking, a cura di MisteryApple, che prevede un parterre di ospiti come Antonio Tubelli, storico della cucina napoletana; Tiziano Palatucci, Alberto Toè e Giorgia Compagnoni di Castel Badia Dolomiti; Carlo Scutiero de La Smorfia di Merano; Nina Gabuldani e Misha Avsajanishvili, esperte di cucina georgiana; Lino Scarallo, chef di Palazzo Petrucci a Napoli; Peppe Aversa, chef del ristorante Il Buco, 1 Stella Michelin a Sorrento; lo chef Angelo D’Amico della Locanda Radici di Melizzano; e lo chef Umberto De Martino e i ragazzi dell’Istituto Alberghiero “G. Marconi” di Vairano Scalo.
Ancora, domani, le espressioni più innovative e sostenibili del panorama enologico contemporaneo si raccontano nel format “TasteTerroir - bio&dynamica”: ben 200 realtà tra vini biologici, biodinamici, naturali, Piwi, orange, in anfora, underwater e, novità di quest’anno, no-low. Nel Kurhaus, il percorso “Cult Oenologist” celebra i 10 migliori enologi italiani selezionati da Helmuth Köcher. Dall’8 al 10 novembre, Merano WineFestival rappresenta un autentico itinerario sensoriale tra 300 aziende vitivinicole nella sezione “Wine Italia”, 50 produttori da 9 Paesi diversi per “Wine International”, con una rappresentanza del 40% proveniente dalla Georgia, e ben 250 etichette selezionate nella “WineHunter Area” curata dai sommelier Fisar Alto Adige. Tra gli appuntamenti dell’8 novembre, al Teatro Puccini, la presentazione ufficiale della guida “ViniBuoni d’Italia” 2026 a cura del Touring Club Italiano, e la sciabolata ufficiale d’apertura dell’edizione n. 34 sul Ponte Lenoir. Il 10 novembre, all’Hotel Terme Merano, invece, la cerimonia del “Premio Godio” n. 31, riconoscimento alle eccellenze gastronomiche che rende omaggio a chef visionari e appassionati. Infine, l’11 novembre, chiusura nel segno dello stile e della leggerezza con “Catwalk Champagne & More” con l’universo delle bollicine, con più di 120 eccellenze in una raffinata selezione che spazia dallo Champagne, simbolo di eleganza e celebrazione, alle migliori espressioni italiane del metodo classico. A seguire, nella Kursaal, la premiazione della “Selezione Nord di EmergenteSala”, il concorso a cura di Luigi Cremona e Lorenza Vitali che svela i talenti nel campo della ristorazione. E se ad Extra Wine si raccontano partner e sponsor d’eccellenza, torna anche il FuoriSalone, palcoscenico diffuso sul quale territori e consorzi incontrano il pubblico: presenti le regioni Calabria e Abruzzo, il Consorzio del Vulture, lo spazio collettivo di Casa Campania con i consorzi territoriali del Sannio, del Vesuvio, VitiCaserta e Vita Salernum Vites, ma anche “Falstaff Italia” e Banca per il Trentino-Alto Adige. Ma c’è anche il Mercato della Terra di Slow Food Alto Adige.
Last but not least, con il “WineHunter Buyers’ Club” alla Forsterbräu, e la Ice Buyers Area all’Hotel Terme Merano in collaborazione con l’Agenzia Ice per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Merano WineFestival consolida la sua vocazione internazionale, favorendo l’incontro tra produttori e operatori del mercato globale, che rappresentano un ponte tra eleganza, cultura e business, oltre all’approfondimento dedicato ai mercati del futuro. Tra questi, non può mancare la Georgia, “culla” delle radici del vino, che nell’estate 2026 sarà protagonista dell’evento “Merano WineFestival Georgia” 2026, curato dalla WineHunter Ambassador per la Georgia, Tamar Tchitchiboshvili.

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