La persistente differenza climatica tra il Nord Italia, dove le temperature sono già rigide, e il Sud, ancora mite, sta spaccando in due il Paese, ma favorisce la produzione di ortaggi, determinando un generale calo dei prezzi. Anche la domanda per la frutta di stagione non è ancora pienamente partita, contribuendo alla tendenza al ribasso dei listini all’ingrosso. Nel report settimanale “La Borsa della Spesa” della Borsa Merci Telematica Italiana (Bmti) e Italmercati, con Consumerismo No Profit, fotografa le migliori opportunità per una spesa autunnale conveniente e sostenibile.
Tra i prodotti autunnali protagonisti, la zucca domina i mercati grazie al boom di vendite legato ad Halloween: prezzi inferiori del -17,3% sul 2024, con il debutto della varietà Hokkaido, quotata tra 0,80 euro al chilo nelle zone di produzione, come la Toscana, e 1 euro al chilo altrove. Tra gli ortaggi, in calo i porri (1,20 euro al chilo, -8,9% sul 2024), il cavolo nero (1,40 euro al chilo, -10% in una settimana) e le cime di rapa (1,30 euro al chilo, -21,6% sul 2024). Il radicchio vede prezzi ribassati con il lungo precoce a 2 euro al chilo e il tondo a 1,50 euro al chilo. Sul fronte frutta fresca stagionale, le castagne sono più economiche del 2024 (4,50 euro al chilo per la pezzatura grande, 3,50 euro al chilo per la piccola), l’uva da tavola è stabile e conveniente (1,30-2,20 euro al chilo per Italia e Pizzutello, 3 euro al chilo per varietà senza semi), confermando un calo generale annuo del -44%, le mele Fuji sono richieste a 1,70 euro al chilo, e le melagrane sono in forte aumento produttivo, con prezzi in calo a 2,20 euro al chilo. I fichi d’India restano stabili tra 1,50 e 2,50 euro al chilo (-13,7% sul 2024).
Nel settore ittico, il fermo pesca sul Mar Tirreno e il maltempo condizionano le catture, ma nel Mare Adriatico abbondano mazzancolle (12 euro al chilo), pannocchie (6-9 euro al chilo) e calamari (20 euro al chilo), ideali da congelare per Natale. Triglie di fango e naselli registrano prezzi convenienti, con quest’ultimo in calo del -23% sul 2024 (6 euro al chilo i piccoli, 9 euro al chilo i grandi). Tra le carni, petto di pollo e fesa di tacchino restano stabili (7,65-8,05 euro al chilo e 9,25-9,65 euro al chilo), mentre scendono i quarti posteriori di vitellone (9,58-9,98 euro al chilo), favorendo i tagli per cotture lunghe.
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