Si parla sempre più spesso, nel mondo del vino, dell’opportunità di guardare a nuovi mercati per diversificare il proprio pubblico, in un periodo storico di incognite e “frenate” nei consumi, di mettere sul campo nuove strategie di promozione in territori lontani, che ancora sono una piccolissima nicchia nelle importazioni, ma che in futuro possono contribuire a “smuovere” i numeri dell’export. Tra le denominazioni pioniere a guardare a nuovi mercati c’è il Chianti Docg, la denominazione più grande e “pop” dei rossi della Toscana - una “galassia” di 2.200 produttori, oltre 13.600 ettari e 75 milioni di bottiglie vendute ogni anno - da sempre vigile nell’attenzionare i mercati di tutto il mondo. La novità è che, per la prima volta, il Consorzio Vino Chianti approda in Africa con le proprie aziende. Il 27 gennaio 2026 la denominazione sarà protagonista a Lagos, al Civic Centre, al Top Italian Wines Roadshow organizzato dal Gambero Rosso: un evento che riunisce pubblico specializzato, stampa, importatori e operatori qualificati del settore vino.
Il Consorzio parte con una delegazione di 13 aziende, che avrà un desk dedicato e circa 30 etichette di Chianti Docg. Una presenza che racconta non solo la forza produttiva della denominazione, ma anche la volontà di investire su un mercato emergente. Nel 2024 le importazioni di vino italiano da parte della Nigeria hanno registrato in valore 2,28 milioni di euro. Ma il trend è in crescita: nei primi 9 mesi 2025, secondo i dati Istat analizzati da WineNews, siamo a 3,54 milioni di euro, +118,5% sullo stesso periodo 2024.
A Lagos è prevista anche una masterclass pensata per stampa e operatori locali: 7 etichette di Chianti Docg in degustazione, raccontate da Marco Sabellico, curatore della guida “Vini d’Italia” del Gambero Rosso. Il titolo, “A contemporary journey through the great wine lands of Chianti”, punta a far conoscere la modernità di un territorio che unisce tradizione e qualità contemporanea.
“È un esordio vero e proprio - sottolinea Giovanni Busi, presidente Consorzio Vino Chianti - e per noi rappresenta un momento strategico: l’Africa è un’area tutta da esplorare, dove il Chianti può crescere con continuità nei prossimi anni”. Per Marco Sabellico, “la Nigeria sta scoprendo il vino: lo dicono le statistiche delle importazioni, che vedono la fascia dai 20 ai 40 anni con reddito elevato ed alta scolarizzazione a guidare le domanda. Questo apre ampie prospettive di crescita per il vino italiano, ed in particolare per il Chianti Docg, una delle nostre denominazioni più apprezzate nel mondo. Ma la Nigeria, come tutti i nuovi mercati, richiede presenza e soprattutto formazione e informazione. La sinergia tra Gambero Rosso e il Consorzio del Chianti darà ottimi risultati anche stavolta”.
Per il Consorzio non si tratta di un primo contatto assoluto: nel 2024 erano state organizzate due masterclass esplorative, una proprio a Lagos (Nigeria) e una a Luanda (Angola), senza, però, la presenza diretta delle aziende. Stavolta il passo è più deciso. “Torniamo dopo aver testato il terreno - continua Busi - e lo facciamo portando con noi le nostre realtà produttive, perché crediamo che la Nigeria rappresenti uno dei mercati africani più interessanti. Capire gli usi locali, rispettarli e costruire un dialogo vero con chi importa e con chi consuma: è questo il nostro obiettivo. Andiamo in Nigeria con entusiasmo e con l’idea di aprire un percorso che possa dare risultati concreti già nel breve termine”.
Il contesto, infatti, è particolare. Il Consorzio Vino Chianti parla di un mercato di nicchia, “circa 10 milioni di potenziali consumatori, ma con un potere di spesa molto elevato - tre volte superiore all’area di Milano - e un modo di vivere il vino profondamente diverso da quello europeo. Le bottiglie si stappano a galà, cerimonie, eventi di rappresentanza; la temperatura di servizio non è una barriera culturale; la stagionalità non influisce sui consumi, nemmeno per il rosso. Una modalità di fruizione che apre spazio ai vini identitari come il Chianti, purché raccontati e posizionati nel modo corretto”.
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