A Bordeaux il futuro del vino passa anche per l’innovazione, grazie alle idee degli studenti del master in “manager des performances commerciales et marketing” dell’Ecole Supérieure de Gestion, Commerce et Finance della città

A Bordeaux il futuro del vino passa anche per l’innovazione, grazie alle idee degli studenti del master in “manager des performances commerciales et marketing” dell’Ecole Supérieure de Gestion, Commerce et Finance della città, che hanno presentato pochi giorni fa ben 25 progetti, di cui 11, quelli selezionati per il concorso “Win Wine”, secondo il responsabile del corso, il professor Jean-Daniel Debart, hanno ottime possibilità di essere commercializzati. Ogni gruppo di lavoro ha avuto cinque minuti per convincere la giuria sulla rilevanza e la fattibilità del proprio concept o del proprio prodotto, all’insegna della ricercatezza e dell’originalità, anche se con una visione non troppo ampia dell’industria vinicola francese, ridotta a parole d’ordine come produzione, consumo, iper concorrenza. Il miglior progetto, alla fine, si è rivelato il concept “Eazy Taste”, un prototipo che incorpora il principio del bag in box per il trasporto, in un pacco postale cartonato, munito di tasche da 12,5 cl, dei campioni di vino ai laboratori di tutto il mondo abbattendo i costi di spedizione. Al secondo posto, le capsule “Cook’o vin”, a base di vino gelificato, per uso alimentare, seguite al terzo dal progetto “Perles de vin”, un incrocio tra gastronomia molecolare e vino ispirato al caviale: palline di gelatina (insapore) in cui viene incapsulato del vino, bianco o rosso. Un premio speciale è andato anche a “My Spittoon”, una tasca sputacchiera, impermeabile, richiudibile e riciclabile, da portare alle degustazioni professionali, evitando di usare quelle comuni.