“Abbiamo bisogno di un nuovo umanesimo che ripensi al rapporto tra umano e naturale, in cui la memoria non è solo sguardo sul nostro passato, ma strumento principe che ri-pensa e ri-modella il futuro”: parole di Carlo Petrini, fondatore Slow Food e presidente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, che, il 30 giugno, nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina riceverà il Dottorato di Ricerca Honoris Causa in Scienze Umanistiche e terrà la Lectio Doctoralis su “Il rapporto tra uomo e natura al centro di un nuovo umanesimo”.
“Una terra, la Sicilia a cui ho sempre voluto un gran bene, ricca di storia e cultura: nei saperi e nei sapori tradizionali siciliani è possibile trovare delle importanti chiavi di lettura per questo nostro tempo. La generosità che mi è stata riservata è sicuramente uno dei tratti distintivi della cultura siciliana”, ha detto Petrini aggiungendo di “essere felice ed onorato” di venire a Messina per ricevere direttamente il Dottorato, con la Laudatio affidata al professor Giuseppe Giordano, ordinario di Storia della filosofia.
“Il conferimento del Dottorato Honoris Causa in Scienze umanistiche a Carlo Petrini rappresenta l’opportunità di coniugare saperi scientifici e umanistici - ha spiegato la rettrice Giovanna Spatari. Il fondatore Slow Food, infatti, è approdato ad una visione ecologica ed ecosofica che, partita dal cibo, coglie di quest’ultimo la prospettiva eminentemente culturale e declina nuove categorie del rapporto con un ambiente che non può più essere antropocentrato proprio per la sopravvivenza del genere umano. La svolta di Slow Food, in particolare, ha portato alla ribalta nuove categorie di lettura del presente per garantire la sostenibilità del futuro”.
Anche sul piano locale, l’approccio di Petrini ha ispirato nuove energie “Negli ultimi due anni abbiamo lavorato per costruire, intorno al cibo, una comunità fatta di intelligenza affettiva ed austera anarchia, citando lo stesso Petrini, cercando costantemente di attivare connessioni in grado di innescare, attraverso adeguate politiche alimentari, processi trasformativi della città - ha aggiunto Nino Mostaccio, presidente Slow Food Messina - e il fatto che questi sforzi siano stati colti anche dalla nostra Università, oltre ad aiutarci a rendere più efficace la nostra azione, ci consente di affermare che la strada avviata sia quella giusta”.
Il conferimento del Dottorato Honoris Causa a Carlo Petrini, tra le voci più autorevoli sui temi alimentari per diverse istituzioni internazionali, tra cui l’Unione Europea e le agenzie delle Nazioni Unite - particolarmente significativo, nel 2016, il suo incarico come Ambasciatore Speciale della Fao in Europa per Fame Zero, conferitogli dal presidente Fao Graziano da Silva, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza di costruire sistemi alimentari più equi e sostenibili - rappresenta, dunque, un momento di alto valore simbolico e culturale per l’Università di Messina e per la comunità cittadina, chiamata a riflettere sul ruolo strategico del cibo come chiave per ripensare il rapporto tra uomo, natura e società.
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