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A NATALE I GENERI ALIMENTARI DI LUSSO VANNO A RUBA: AUMENTANO DEL 4% I FURTI AL SUPERMERCATO, SUL 2009, DI VINI PREGIATI, CAVIALE E TARTUFI. LO DICE LA COLDIRETTI, SECONDO CUI IL “GIRO D’AFFARI” DEI TACCHEGGI NATALIZI È DI 660 MILIONI DI EURO

Cleptomani sì, ma chic. Aumentano del 4% sul 2009 i furti di generi alimentari nei supermercati, nelle festività, ma ciò che colpisce è il “target” della refurtiva. Si tratta, infatti, di vini pregiati, spumanti, alcolici, caviale, tartufo, paté e cibi esotici. Il dato è pubblicato dal Centro Studi della Coldiretti, che stima, per il 2010, un valore complessivo dei furti “natalizi” di 660 milioni di euro.

Il trend è in crescita, tanto che - dicono gli addetti ai lavori - il volume dei furti nelle festività di fine anno superano quelli degli acquisti. In sostanza, per ogni prodotto messo nel carrello, almeno un altro viene trafugato dagli scaffali e inserito nelle tasche dei cappotti, nelle borse, negli zaini dei clienti più temerari. Ma qual’è l’identikit del “cleptomane natalizio”? Under 40, con una punta media intorno ai 26 anni. Ma se il 62% dei furti è da scriversi a clienti, nel 30% dei casi è realizzato da dipendenti, e nell’8% addirittura dai fornitori. Praticamente è tutta la “filiera” a deprimere il giro d’affari della grande distribuzione e dei piccoli alimentari, spesso privi di telecamere e addetti alla security.

Colpa della crisi? Può darsi, certo è che gli Arsenio Lupin “gourmand” non vanno a cercare l’indispensabile, ma mettono gli occhi (e le mani) sull’enogastronomia di lusso. Noblesse oblige.

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