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TRADIZIONE A TAVOLA

A Natale la voglia di dolci batte l’inflazione: gli italiani non rinunciano a panettone e pandoro

Ai lievitati classici si aggiungono quelli in versione innovativa. Le festività rappresentano il 40% del fatturato del settore artigianale
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Il panettone artigianale non può mancare sulla tavola degli italiani a Natale (Credits: Pexels)

Gli aumenti che hanno colpito il carrello della spesa non fermano la passione degli italiani per i classici dolci di Natale, a cominciare dal panettone, grande classico delle feste, sia in versione classica che rivisitata in abbinamenti inconsueti: lo conferma l’Aibi (Associazione Italiana Bakery Ingredients). Da Nord a Sud vincono i prodotti della tradizione e l’artigianalità delle produzioni.
“Natale è diventato l’occasione ideale per un’esperienza gustativa di alto livello - spiega Alberto Molinari, presidente Aibi - alla quale le famiglie non rinunciano, nemmeno in tempi complicati. Al contrario, dopo due anni di pandemia e limitazioni, il dolce da ricorrenza vede rafforzato il suo compito di rendere unico e goloso il momento della festa”.
Ma cosa chiedono gli italiani ai lievitati delle feste? Secondo i dati della ricerca Cerved su panificazione e pasticceria, il dolce natalizio è legato alla tradizione ma, al tempo stesso, può essere protagonista di innovazioni inconsuete e, soprattutto, molto apprezzate. Il panettone, autentico re della tavola natalizia, conta su due versioni storiche, lombarda e piemontese, che coprono il 95% della domanda, ma si presenta al grande pubblico anche in abiti molto diversi. Tra le tendenze rilevate dall’indagine, emergono in particolare l’incontro tra dolce e salato e l’aggiunta di ingredienti inaspettati, che favorisce il consumo in orari e occasioni diverse. Se al Nord prevale la passione per il cioccolato e la frutta secca, al Sud vincono gli abbinamenti innovativi, come pomodori e peperoncino. Insomma, il panettone vince sempre, persino in versione rivisitata. Tuttavia, Natale significa anche territorio. Accanto al classico panettone e al pandoro, le specialità locali occupano un posto di un certo rilievo, anche grazie all’apporto degli artigiani, che propongono i dolci della tradizione regionale. Anche la produzione all’insegna del salutismo e delle diete speciali, quindi senza glutine o senza zucchero, trova il suo spazio, seppure di nicchia, a patto, afferma la ricerca Cerved, che riesca ad essere gustosa e non punitiva.
Le festività natalizie sono essenziali anche per il peso economico sul mondo dell’arte bianca. Secondo l’indagine, promossa da Aibi, i dolci da ricorrenza rappresentano quasi il 10% del mercato degli artigiani. Per i pasticceri specializzati, il panettone ed i grandi lievitati incidono per il 20% del totale dei volumi e, in generale, almeno il 40% del fatturato degli artigiani si lega alle festività, soprattutto al Natale, che ha un effetto trainante su consumi e vendite.
“La produzione è partita più tardi, quest’anno - afferma Molinari - ma registriamo già risposte positive dai consumatori”. Già nel 2021, la crescita complessiva dei dolci da ricorrenza era stata a doppia cifra (+23,5%) e la stessa pasticceria è tornata a livelli pre-Covid. “L’auspicio è che il prossimo Natale confermi questo felice andamento - conclude il presidente di Aibi - e che ci conduca verso un 2023 positivo per l’intera filiera”.

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