Per il brindisi di San Valentino gli appassionati scelgono il grande vino rosso italiano. La tendenza arriva da un’inchiesta di Winenews, sito di informazione sul vino, che ha indagato le previsioni di consumo del giorno più romantico dell’anno: i 1124 enonauti che hanno aderito al sondaggio forniscono una piccola ma significativa indicazione sulle scelte di un target di intenditori. Il segnale è molto preciso: l’87% di chi ha risposto stapperà un classico rosso italiano per la cena del 14 febbraio. Vincono in particolare toscani e piemontesi: Brunello, Barolo, Barbaresco e Chianti Classico dominano la classifica, a conferma che il vino rosso è legato a doppio filo con l’idea stessa dell’amore. Subito a seguire altri grandi vini “sanguigni”: Amarone, Barbera, Sagrantino di Montefalco e Montepulciano d’Abruzzo. Il 13%, invece, privilegia i bianchi ed indica Chardonnay e Sauvignon Blanc, come tipologia (il territorio più amato è il Friuli Venezia Giulia: in particolare, Collio e Colli Orientali del Friuli).
Sul “vino dei sogni”, gli enonauti hanno riacceso la classica sfida, orientandosi su un “testa a testa” di grandi nomi tra Italia e Francia: dovendo scegliere senza limiti di prezzo e di annata, stapperebbero per un San Valentino davvero indimenticabile il Sassicaia 1985, il “super vino” creato da Giacomo Tachis nella sua annata “storica”, il Brunello Riserva 1955 Biondi Santi, eletto vino del secolo da Wine Spectator ed il Barbaresco Sorì Tildin 1989 di Gaja, prezioso quanto difficile da trovare. Ma intramontabile è anche il fascino emanato dai grandi Chateaux francesi: gli enonauti di Winenews indicano in testa ai loro desideri Chateau Petrus 1998, Chateau d’Yquem 1989 e Chateau Margaux 1990. Italiani e francesi, tutti, comunque, fuoriclasse, veri e propri miti enologici che uniscono qualità riconosciute dalla critica di tutto il mondo ad un indiscutibile alone “leggendario”.
Sul luogo prescelto per trascorrere la serata gli enonauti si dividono: il 49% di loro resterà a casa, mentre il restante 51% andrà a festeggiare fuori. Luogo privilegiato per una cenetta intima è il ristorante (42%), seguito dall’osteria (7%). Solo una piccolissima percentuale di coppie si recherà in un wine bar (2%). La scelta è motivata forse dal desiderio di un luogo poco affollato per poter guardare negli occhi la propria “dolce metà”.
E chi a San Valentino si ritrova solo? Per un brindisi “portafortuna” a futuri incontri e nuovi amori gli enonauti scelgono le “bollicine”. Anche qui esistono filo-francesi e nazionalisti: i primi (39%) indicano grandi Champagne come Krug e Taittinger, i secondi (61%) privilegiano Franciacorta (molto gettonate Cà del Bosco e Bellavista) e Trentino (con in testa Ferrari). Non sembra invece nelle intenzioni degli appassionati regalare una bottiglia per San Valentino: la grande maggioranza (82%) si orienta su altri doni. La spiegazione è semplice, e la forniscono gli enonauti stessi, che dichiarano di scegliere il vino come regalo durante tutto l’anno. Insomma, nel giorno del romanticismo e della passione, il vino preferiscono berlo, meglio se in due e a lume di candela…
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