Il mal dell’esca è, a tutt’oggi, con ogni probabilità, la più grave e diffusa malattia che colpisce le vigne di tutto il mondo, e in particolar modo quelle europee. E per contrastarla, già nel 2016, i preparatori d’Uva Simonit & Sirch avevano scommesso sulla “Dendrochirurgia”, riscoperta, come spiegarono allora coloro che hanno portato il loro metodo di potatura tra le vigne più prestigiose del mondo, da ricerche bibliografiche, e riportata ai giorni nostri.
“Abbiamo pensato di sperimentare la dendrochirurgia, descritta da Ravaz e Lafon come praticata fin dall’antichità e praticata da Poussard alla fine dell’800 con risultati molto incoraggianti, 90-95% di ceppi risanati - spiegò Simonit - e grazie all’interessamento del professor Denis Dubourdieu, già direttore dell’Isvv Istitut des Sciences de la vigne et du vin dell’Università di Bordeaux, l’abbiamo messa in pratica con strumenti moderni”. E oggi, per imparare questa tecnica, letteralmente “chirurgica”, per evitare che le piante ammalate siano estirpate e sostituite, ma piuttosto vengano curate e riprendano a produrre (ed i risultati parlano di oltre il 90% delle piante trattate tornato pienamente produttivo), sarà al centro di alcuni corsi di specializzazione di I livello della Scuola Italiana di Potatura della Vite, in programma fra marzo ed aprile in Toscana, Franciacorta e Friuli. Ciascun corso si articolerà in 3 giornate di formazione per un totale di 5 lezioni pratiche e 1 teorica.
La dendrochirurgia è infatti una vera e propria operazione chirurgica sulla vite, attraverso cui, con l’impiego di una specifica attrezzatura, viene eliminata la carie bianca che ha colonizzato la struttura legnosa della pianta. Per svolgere l’intervento in sicurezza e con un buon esito è necessario che l’operatore sia debitamente formato all’utilizzo dell’attrezzatura ed alla corretta esecuzione della tecnica operativa. E ad insegnarla, dunque, saranno proprio Simonit & Sirch, che hanno portato il loro metodo di potatura tra le maggiori griffe enoiche mondiali, da Bordeaux (con nomi mito come Château d’Yquem, Château Latour, Château Haut Bailly), allo Champagne (con Moët & Chandon e Louis Roederer), dalla Napa Valley (Chimney Rock, Silver Oak, Domain Chandon, tra le altre) alla Sonoma Valley (con Rochioli), dal Cile (Emiliana del Gruppo Concha y Toro e Almaviva di Mouton Rotschild) all’Argentina (Chandon e Terrazza de Los Andes), dall’Australia (con nomi come Montalto Vineyard o Stonier Wines, per esempio) al Sudafrica (con cantine come Ruper, Bottega Family, Kanonkop).
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