
Legare il patrimonio della tradizionale ad una manifestazione di popolo, mettendo in sana competizioni le maestranze più mature e magari le generazioni più giovani, con una tradizione che si rinnova e, insieme al vino, resta elemento forte della convivialità e della festa. Elementi che, a Montepulciano, “perla” del Rinascimento, e terra del Vino Nobile - e di quel Poliziano che fu poeta, umanista, nonché precettore dei Medici e segretario personale di Lorenzo il Magnifico (uno degli artefici del Rinascimento in Toscana e il vero principe umanista) - prendono forma mescolandosi soprattutto nel Bravìo delle Botti, la sfida tra gli spingitori di botti delle Contrade (Cagnano, Collazzi, Le Coste, Gracciano, Poggiolo, San Donato, Talosa e Voltaia), dislocate tutte lungo il centro, che faranno rotolare delle botti di circa 80 Kg ciascuna, con arrivo nella meravigliosa Piazza Grande, in calendario domenica 31 agosto (edizione n. 51). Festa che vive la sua “summa enogastronomica” nel Concorso “A tavola con il Nobile”, il premio enogastronomico ideato dal giornalista Bruno Gambacorta, e promosso dal Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, in collaborazione con il Magistrato delle Contrade, che ogni anno mette in competizione le cucine delle contrade stesse. Ed a vincere questa edizione, sul tema “La pasta ripiena e la sua farcia, è stata la contrada di Cagnano, con la ricetta “Ventagli di trippa e pecorino”. Sul podio, al secondo posto la Contrada di Collazzi, con la ricetta “Ravioli del cacciatore”, mentre al terzo posto la Contrada di San Donato, con i “Girasoli di Peposo”. Piatti che da oggi al Bravìo, il 31 agosto, tutti potranno assaggiare nelle cene conviviali e popolari organizzate dalle Contrade negli scorci di grande bellezza di Montepulciano.
“Un premio che diventa sempre più importante per l’intera comunità, in grado di coinvolgere tante persone che durante l’anno studiano in cucina recuperando la tradizione - ha commentato il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi - a partire dal prodotto simbolo del territorio, il Vino Nobile di Montepulciano, naturalmente, ma coniugato alla tradizione storica della gastronomia, delle manifestazioni, come il Bravìo delle Botti e di tutto quello che definiamo un “Sistema Montepulciano””.
Un premio, “A tavola con il Nobile”, che, negli anni, ha dato la possibilità di recuperare oltre 200 ricette della tradizione, riportando alla luce il lavoro delle massaie e tramandando la tradizione gastronomica di un tempo. In una terra, Montepulciano, dove tutto, o tantissimo, ruota intorno al suo storico vino, già cantato da Sante Lancerio, cantiniere di Papa III Farnese, secondo cui il Vino di Montepulciano era “perfettissimo”, ma anche da Francesco Redi, medico e naturalista (di cui nel 2026 anche Montepulciano celebrerà il 400 anni dalla nascita), che già nel 1685 nel ditirambo “Bacco in Toscana” scriveva che “Montepulciano d’ogni vino è Re”, in quella che sarebbe stata la prima Docg d’Italia, come testimonia la fascetta “AA 000001”, la n. 1 in assoluto. Dove anche il Bravìo, con tutte le espressioni della festa e delle sue Contrade, incarna la vita di Montepulciano, nel tempo e nei suoi diversi aspetti, di cui, chiaramente, il vino è protagonista, nella sua essenza più vera, popolare e conviviale, accompagnando i piatti della tradizione nelle tavolate delle Contrade e nei brindisi dei contradaioli. Un modo per immergersi nella più autentica tradizione italiana, non solo ma anche attraverso il mondo del vino, in una delle città più belle d’Italia, tra le culle del Rinascimento e dell’arte italiana.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025